O santa Madre del Redentore, porta dei cieli, stella del mare, soccorri il tuo popolo
che anela a risorgere. Tu che accogliendo il saluto dell'angelo, nello stupore di tutto il creato, hai generato il tuo Creatore, madre sempre vergine, pietà
di noi peccatori.
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Attribuita ad Ermanno il Contratto († 1054), richiama temi e titoli mariani
del più antico inno Ave maris stella.
Si loda l'eccellenza della Madre del Redentore, illustrata dai due titoli "porta dei cieli", "stella del mare",
e si invoca il suo intervento: «soccorri il tuo popolo che anela a risorgere».
L'aver accolto con fede le parole dell'angelo l'ha resa — nello stupore di tutto il creato — Madre del Creatore e,
nel contempo, sorgente di misericordia per i peccatori.
Nel XII sec. era cantata come antifona di sesta nella festività dell'Assunzione.
Per il ricordo dell'angelico annuncio e della divina maternità della Vergine, questa antifona è tradizionalmente cantata
di preferenza nel tempo di Avvento e Natale.
Da essa Giovanni Paolo II ha tratto l'incipit della sua enciclica mariana Redemptoris Mater.
(Dizionari san Paolo. Mariologia)
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