Testimonianza data nella chiesa di Rezzoaglio il 16 febbraio 1989 IL SALUTO DELLA VEGGENTE MARIJA Voglio, innanzi tutto, salutare tutti voi che siete qui presenti questa sera, in modo particolare quelli che conosco già, persone che ho riconosciuto e che sono già state a Medjugorje. Questo incontro è per me una grande gioia, perché siamo come una famiglia e fra di voi mi sento come a casa mia. Sono certa che, a partire da questa sera, diventeremo tutti ancora più amici. Siamo già fratelli e sorelle in Cristo, ma da questo momento saremo ancor più legati dai messaggi che la Madonna ci rivolge, ormai da sette anni. I MESSAGGI PIÙ IMPORTANTI Voglio ricordarvi i messaggi che la Madonna continuamente ci ripete e che sono i più importanti. La Madonna è venuta come Regina della pace, iniziando le apparizioni il 24 giugno del 1981 e, da allora, appare ogni sera. All'inizio appariva sulla montagna delle prime apparizioni (Podbrdo). Ora appare ogni giorno nella chiesa di Medjugorje, dove si trova il coro. I messaggi più importanti, che la Madonna ci richiama più volte e che desidera siano vissuti da tutti noi, sono la preghiera, il digiuno, la confessione, la conversione e la santa Messa. Questi messaggi dobbiamo metterli al centro della nostra vita, sforzandoci di metterli in pratica. All'inizio la Madonna dava i messaggi ogni giovedì, mentre ora li dà ogni 25 del mese. La Madonna ha detto che questi messaggi sono in primo luogo per la parrocchia e poi per tutti coloro che vogliono accoglierli e viverli, perché desidera condurci tutti su un cammino di santità. I messaggi della Regina della pace sono semplici, ma nel medesimo tempo profondi e duri da mettere in pratica. Noi vediamo come la Madonna parli con una grande semplicità, ma nel medesimo tempo ci rendiamo conto che, quando dobbiamo vivere quello che ci dice, è necessario un forte impegno. E, tuttavia, vediamo che un grande aiuto ci viene ogni giorno dalla Madonna, la quale non si stanca mai di invitarci. La Madonna è tanto umile, ma nel medesimo tempo è una Madre che ci guida, in particolare, sulla via della preghiera. QUI DA VOI LA PREGHIERA È MORTA Sono venuta qui in questo posto per alcune settimane, per rimanere in ritiro. Sono stata un po' nascosta e ho approfittato del fatto che qui la maggior parte delle persone non mi conosce, per percorrere questa valle e per visitare le chiese che vi sono disseminate e la cosa che più mi ha colpito è il fatto che qui la preghiera è morta. Si può ben dire purtroppo che la preghiera è morta, perché vedevo delle persone, ed è una cosa che mi ha molto colpito, le quali, quando una Messa dura solo venti minuti, già aspettano impazientemente che il sacerdote dia la benedizione per andarsene via. Questo fatto mi ha molto colpito perché noi a Medjugorje stiamo in chiesa per tre ore e poi, quando tutto è finito, restano ancora i gruppi di preghiera. Alla sera andiamo sulla montagna a pregare e a cantare. Sono rimasta molto impressionata, perché è una cosa così diversa da Medjugorje! In qualche occasione, quando, al termine della santa Messa, volevo restare ancora un po' in chiesa a pregare, venivo invitata ad uscire dalla persona incaricata a custodire la chiesa, perché doveva chiudere. Sono rimasta colpita, perché tutto questo non è imputabile ai sacerdoti, i quali sarebbero contenti che ci si fermasse un po' di più a pregare, come mi hanno confermato quando ho parlato con loro. È proprio la gente che non risponde, perché noi diciamo di essere cristiani e di essere credenti, ma non abbiamo il contatto con Dio mediante la preghiera. Così, non avendo il contatto con Dio, non l'abbiamo neppure col nostro prossimo, con il sacerdote nelle parrocchie e neppure con noi stessi. Non abbiamo il desiderio di avvicinarci a Dio che è la cosa più importante nella nostra vita. PERCHÉ IO? A questo riguardo desidero raccontarvi l'esperienza della mia vita, che è profondamente cambiata dopo il mio incontro con la Madonna. Per me l'essere stata scelta dalla Madonna è stato un avvenimento straordinario e tante volte mi sono chiesta: «Perché io? Perché non qualcun altro?». Non sono buona e, certamente, c'è qualcuno che è più buono di me. Vedo i miei difetti e i miei lati negativi, ma poi vedo anche che Dio ha scelto noi sei e il perché ci ha scelti e comprendo che per lui la cosa più importante è che rispondiamo. Una volta abbiamo chiesto alla Madonna perché mai avesse scelto proprio noi, che non siamo buoni. La Madonna ha risposto che Dio ha permesso a lei di scegliere e ha scelto noi, ma ora desidera che rispondiamo con la nostra vita. Poi ho un po' alla volta capito che la Madonna non solo ha scelto noi perché, non essendo buoni, avevamo bisogno di convertirci, ma anche perché, all'inizio, noi eravamo dei ragazzi che non si dedicavano molto alla preghiera. Sì, certamente andavamo in chiesa e pregavamo come tutti gli altri, ma solo in seguito abbiamo compreso l'importanza della preghiera e abbiamo sentito il bisogno di vivere tutto quello che la Madonna ci richiedeva. LA MADONNA GUIDA IN MODO GRADUALE Ad esempio, per noi ora non è un problema pregare per delle ore, ma all'inizio non era così e la Madonna ha incominciato chiedendoci la preghiera dei sette Pater, Ave e Gloria. Successivamente ci ha chiesto una corona del Rosario e poi il Rosario tutto intero, i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Noi abbiamo cercato di rispondere e di mettere in pratica a cuore aperto, ma all'inizio avevamo paura e la venuta della Madonna nessuno di noi se l'aspettava. Che cosa posso dire della Madonna? Pensare che la Madonna è la Regina del cielo e della terra, per noi è stata una cosa difficile da comprendere, anche perché eravamo dei bambini, ma, soprattutto, era una cosa che non potevamo comprendere bene, perché eravamo troppo piccoli. Dopo però, quando abbiamo incominciato ad avvertire il bisogno di vivere i messaggi, quando abbiamo compreso che la Madonna ci chiama e ci fa delle richieste, per noi è incominciata l'esperienza della gioia, perché vedevamo che la Madonna era contenta. Vedere la Madonna contenta è qualcosa che non si può esprimere. È una esplosione di gioia. Avviene come col bambino al quale la madre dà del cioccolato che non è solita dare. LE PAROLE SONO TROPPO POVERE Per la verità per noi è una cosa diversa, che non possiamo esprimere con le parole e sentiamo che le espressioni che usiamo ogni giorno sono troppo povere e non rendono il significato. Anche per descrivere come è la Madonna non si possono trovare le parole adatte. Quando vogliamo rappresentare l'aspetto della Madre di Dio o il colore delle sue vesti, prendiamo i colori che qui sulla terra sono i più somiglianti, ma quelli che ha la Madonna non esistono qui. Non è possibile descrivere adeguatamente come la Madonna appare, come io la vedo ogni giorno. La Madonna appare come una persona viva, come una di noi, che possiamo toccare; possiamo parlare con lei e sentire la sua voce. Ordinariamente quando la Madonna appare ha un vestito grigio lungo, un velo bianco, anch'esso lungo, che le copre il capo, intorno al quale vi è una corona di dodici stelle come un cerchio e scende posando sopra una nuvola di vari colori. Ha gli occhi azzurri e i capelli neri. In occasione delle grandi festività, la Madonna ha i medesimi vestiti, però, tutti dorati, che sono bellissimi e sottolineano la straordinaria bellezza di cui è circonfusa la Madonna. QUEL BAMBINO È DIO Il giorno di Natale la Madonna appare sempre con Gesù Bambino in braccio. Una volta abbiamo fatto un'esperienza bellissima, che ha colpito tutti noi e durante l'apparizione abbiamo persino riso con la Madonna. La Madre di Dio, come ogni Natale, è arrivata con Gesù Bambino in braccio e lo ha coperto col suo manto. Abbiamo visto un bambino che era appena nato, noi abbiamo pensato da due o tre ore, e mentre la Madonna lo teneva fra le mani, per un momento Gesù si è girato, poi si è nascosto sotto il manto della Madonna; quindi si è di nuovo girato e ha guardato verso di noi, quindi, si è di nuovo nascosto; per la terza volta, quando si è girato verso di noi, ci ha fatto l'occhiolino. Per noi è stata un'esperienza bellissima, difficile da spiegare, nella quale abbiamo compreso come quel Bambino è Dio. Un bambino appena nato non è consapevole di nulla. Tante volte noi abbiamo visto un neonato, anche di un mese, che non è cosciente, mentre, quel Natale, abbiamo visto un Bambino che sa tutto, perché è Dio. Vedendoci ridere durante l'apparizione, i nostri sacerdoti ci hanno chiesto: «Ma che cosa è successo?». Noi abbiamo così raccontato quello che era avvenuto e quella bellezza che avevamo visto e sperimentato nel nostro cuore. DOPO QUESTA VITA C'È L'ETERNITÀ La Madonna ci ha anche fatto vedere il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno per mostrarci che esiste un'altra vita dopo questa. Abbiamo visto il Paradiso come un grande spazio dove vi erano moltissime persone, perfette fisicamente e di un'età che noi pensiamo fosse di 33 anni. Erano tutte piene di gioia, con un volto luminoso e lunghe vesti di tre colori diversi, ma non sappiamo il significato di questi colori. La Madonna ha detto che tutte queste persone qui sulla terra hanno cercato di compiere la volontà di Dio e per questo sono andate in Paradiso. Ora ringraziano il Signore per tutto quello che ha fatto qui sulla terra e sempre più conoscono e ringraziano Dio per tutte le grazie che hanno ricevuto quando erano qui. IL PURGATORIO Subito dopo la Madonna ci ha mostrato il purgatorio, che è anch'esso un grande spazio, avvolto da una densa nebbia, dentro la quale abbiamo sentito le grida delle persone che desiderano le nostre preghiere. La Madonna ci ha detto che le anime che si trovano in purgatorio qui sulla terra sono state incerte nella loro fede in Dio e per questo sono andate in purgatorio. La loro più grande sofferenza consiste nel fatto che ora sono consapevoli che esiste Dio e il Paradiso e soffrono per non aver vissuto la fede sulla terra, pur avendone avuto la possibilità, e per non poter andare subito in Paradiso. Ora attendono le nostre preghiere, i nostri sacrifici e le sante Messe che offriamo per loro. La Madonna ci ha anche detto che, mentre noi preghiamo per loro, anch'esse possono intercedere davanti a Dio per noi. Per se stesse però non possono pregare. L'INFERNO Infine, abbiamo visto l'inferno, che è un grande spazio con al centro un grande fuoco dove c'erano tante persone, ma, in modo particolare, abbiamo visto una ragazza giovane che è precipitata nel fuoco e poi ne è uscita somigliante a una bestia. La Madonna ci ha detto che Dio ha dato a tutti noi la libertà e che ognuno risponde con la sua libertà. Così loro, qui sulla terra, hanno scelto liberamente il peccato e sono andate, per scelta propria, all'inferno. Ci ha detto anche che non dobbiamo pregare per loro, perché non desiderano le nostre preghiere. È STATO PER NOI UN GRANDE SHOCK La Madonna ci ha detto che ci ha fatto vedere tutto questo, perché vi sono tante persone, anche nella Chiesa, le quali non credono che esiste l'aldilà. La Madonna ci ha detto di averci mostrato questa visione, affinché noi potessimo testimoniare alle altre persone che esiste, per davvero, un'altra vita. Questa visione è stata per noi un grande shock, perché, quando abbiamo visto l'inferno, abbiamo passato momenti di grande paura. Ma poi, alla fine, quando abbiamo di nuovo visto la Madonna, tutto è passato. LA CONVERSIONE La Madonna ci ha chiamato fin dal principio sul cammino di conversione. Per noi è stato sicuramente difficile, specialmente all'inizio quando avevamo tanti problemi. Il suo primo appello è stato quello della nostra conversione a Dio e poi anche fra di noi. Quando per la prima volta la Madonna ci ha chiamato alla conversione, noi non avevamo capito tutto il significato. Abbiamo compreso che dovevamo cambiare vita, ma non sapevamo bene in quale modo. Poi la Madonna ci ha spiegato che prima dovevamo convertirci a Dio e poi anche al nostro prossimo. SIAMO ANDATI TUTTI IN CHIESA PER CONFESSARCI La Madonna ci ha invitato ad accostarci al sacramento della confessione. È stata un'esperienza bellissima quando la Madonna sulla montagna delle apparizioni (Podbrdo) ci ha detto di andare a confessarci. Una sera, quando la Madonna ci ha invitato ad andare alle due di notte sulla montagna, perché lei sarebbe apparsa, tutto il paese ha risposto e in quella occasione ci ha invitati tutti ad andare a confessarci. Per noi era un'abitudine andare in occasione della Pasqua, del Natale e di alcune feste, ma non di più. Quando la Madonna ci ha invitato, abbiamo sentito il bisogno di convertirci. Abbiamo chiuso le case e dato agli animali acqua e tanto fieno, poi siamo andati tutti in chiesa per la confessione, bambini, genitori, vecchi, giovani... tutti. È stata una bella esperienza per Padre Jozo, che era il parroco, perché la chiesa così piena di persone non era una cosa di tutti i giorni. È VENUTA COME REGINA DELLA PACE I nostri sacerdoti un giorno ci hanno detto: «La Madonna a Lourdes è venuta come l'Immacolata Concezione, così ora dovete chiedere alla Madonna con quale nome è venuta a Medjugorje». Noi l'abbiamo chiesto e lei ha risposto di essere venuta come Regina della pace, perché desidera che ci sia la pace, prima nei nostri cuori, poi nelle nostre famiglie e, infine, la pace in tutto il mondo. Allora abbiamo domandato alla Madonna come avere questa pace. La Madonna ci ha risposto che l'avremmo ottenuta con la preghiera. Senza la preghiera, noi non possiamo avere questa pace, che non è qualcosa che ci viene dagli uomini, ma da Dio. Noi possiamo riceverla soltanto nella preghiera, perché è nel contatto con Dio che nel nostro cuore arriva la sua pace. RECITARE IL ROSARIO IN FAMIGLIA La Madonna poi ci ha invitato a recitare il Rosario nelle famiglie. Ha detto che la preghiera nelle famiglie ora non c'è più e che lei ci chiama tutti a incominciare a pregare insieme in famiglia, recitando il santo Rosario. Se molte famiglie si separano, ha detto, è perché non c'è più la preghiera. La Madonna ha affermato che soltanto quando c'è la pace nel nostro cuore e nelle nostre famiglie, allora possiamo donare la pace a tutto il mondo, perché gli altri diventano tutti nostri fratelli e sorelle e nostri amici, perché abbiamo Dio e quando siamo in Dio noi lo vediamo in tutte le persone, anche quando non credono o non hanno la nostra stessa fede. È in questo modo che la Madonna ci ha insegnato ad avere la pace divina e a trasmetterla agli altri. LA PREGHIERA Uno dei richiami più frequenti della Madonna è stato quello della preghiera. In modo particolare, ci ha più volte invitato a recitare il Rosario e a leggere e meditare la Sacra Scrittura ogni giorno. Ha sottolineato che più preghiamo, più miglioriamo nel cammino di perfezione. Ci ha invitato a formare dei gruppi di preghiera che si sono creati subito fin dai primi giorni, quando la Madonna ha detto che aiutavano nella crescita spirituale. La Madonna ha detto che ci voleva guidare in un modo speciale e che desiderava darci dei messaggi per il gruppo di preghiera. E così il gruppo è stato per noi come una scuola di preghiera. Si sono formati così diversi gruppi, di giovani, di anziani e persino di bambini. La Madonna ha detto che ogni preghiera è buona se è fatta col cuore, ma noi abbiamo privilegiato il Rosario, perché è la preghiera che la Madonna preferisce. In modo particolare a Medjugorje abbiamo creato un gruppo di preghiera di giovani che avevano l'incontro tre volte alla settimana e un altro che si incontra sulla montagna due volte alla settimana. In questo modo vi è stata una grande crescita. Pregando ogni giorno di più e cercando ogni giorno di più la volontà di Dio, tutti hanno sentito un bisogno sempre più forte di avvicinarsi alla Madonna e a Dio. LA CONFESSIONE MENSILE Abbiamo anche incominciato ad andare a confessarci più frequentemente, quando la Madonna ci ha raccomandato la confessione mensile. La Madonna ci ha detto che, ogni volta che andiamo a confessarci, riceviamo da Dio una grazia speciale, che ci viene donata tramite la confessione. Nei gruppi di preghiera, che io stessa frequento, ci sono dei giovani che si confessano anche una volta alla settimana. All'inizio per noi è stato difficile perché pensavamo: «Ma che cosa possiamo confessare ogni mese? Noi non siamo dei peccatori, andiamo in chiesa ogni giorno, facciamo le cose che la Madonna ci chiede, viviamo con più impegno di quelli che sono dei buoni cristiani, facciamo anche il digiuno due volte alla settimana». Quando però la Madonna ci ha invitato alla confessione mensile, abbiamo compreso come anche noi siamo dei nulla, siamo polvere. Certo, per sua misericordia Dio ora ci usa come strumenti, ma di nostro noi siamo dei nulla. Siamo dei nulla, ma nel medesimo tempo sentiamo che Dio ci è Padre e che noi siamo suoi figli, siamo opera sua e completamente suoi, perché Dio ha fatto ognuno di noi unico, come una sua immagine bellissima, perché siamo frutto della sua mente e frutto della sua bellezza. Così ogni giorno di più abbiamo capito che la confessione non consiste soltanto nel dire al sacerdote i nostri peccati, ma l'abbiamo sentita come un incontro con Dio, del quale il sacerdote è uno strumento. La Madonna ci ha anche detto di prendere un sacerdote come padre spirituale, scegliendone uno che ci aiuti a crescere sempre di più nel cammino di santità. Noi sappiamo che nella vita dei santi ci sono alcuni che andavano a confessarsi ogni giorno. Quando ho sentito questo per la prima volta, mi sono spaventata, e mi chiedevo: «Che cosa posso dire io? Che cosa posso confessare?». Mai poi, quando ho incominciato a confessarmi ogni settimana, ho capito come ci sono tante piccole imperfezioni che sono come un buco che diventa ogni giorno più profondo. Con la confessione frequente la nostra anima cresce e si rinvigorisce e Dio la purifica e la ricolma di sempre nuove grazie. LA SANTA MESSA La Madonna ci ha detto che al centro della nostra vita ci deve essere la santa Messa. Per noi è stato difficile comprendere che la santa Messa fosse più importante dell'apparizione, proprio perché nella santa Messa ci incontriamo con Dio. Per noi, infatti, il momento dell'apparizione era la cosa più bella che si potesse immaginare. Incontrare la Madonna è stata una cosa grandissima e bellissima. Ogni volta che la Madonna ci lasciava, era una tristezza che non possiamo esprimere. ABBIAMO BISOGNO DELL'AMORE DELLA MADONNA La stessa cosa possiamo affermarla anche ora, perché, dopo sette anni, il momento dell'apparizione è sempre nuovo e fresco come all'inizio. Anche oggi, come sette anni fa, noi abbiamo bisogno di stare di più con la Madonna. Abbiamo la stessa esigenza di raccontare a lei le nostre esperienze, di dirle anche ciò che abbiamo di più intimo, persino le cose quotidiane, che non sembrano tanto importanti, come facevamo ai primi tempi delle apparizioni, quando ad esempio la Madonna restava con noi 45 minuti e noi avevamo tanti problemi da affrontare. La polizia pensava che noi fossimo malati o, essendo noi dei bambini, pensava che qualcuno ci avesse dato della droga. Ma poi tutti si sono accorti che non era così, anche il nostro parroco, Padre Jozo, il quale all'inizio non credeva che la Madonna ci apparisse. Così, in mezzo a queste difficoltà, noi aspettavamo le sei meno un quarto per dire tutto alla Madonna. Le raccontavamo ad esempio che la polizia era arrivata alle nove di mattina e ci aveva portati a Mostar, all'ospedale psichiatrico. Noi sapevamo che la Madonna conosceva già ogni cosa, ma noi sentivamo ugualmente il bisogno di dirle tutto, perché vedevamo che la Madonna ci ascoltava, come assorbendo ogni particolare e non come mi ascolta mia madre. Tante volte mi è capitato di confidarmi con la mia madre terrena, raccontando a lei una cosa che per me era importante, e mia madre prestava attenzione, cercando di dare importanza a quello che dicevo, ma non mi ascoltava come la Madonna. Allo stesso modo, devo dire che vedo una grande differenza, che non riesco a spiegare, fra quando dico «Madre» alla Madonna e quando lo dico alla mia madre terrena. So bene che devo alla mia madre naturale il più grande rispetto e amore, come pure a mio padre, ai miei fratelli e sorelle e a tutta la mia famiglia di cui sono molto contenta, ma chiamando la Madonna col nome di «Madre» ho fatto un'esperienza nuova, assai più forte di quelli che sono i legami affettivi terreni. QUANDO ABBIAMO DIO ABBIAMO TUTTO ANCHE QUANDO NON ABBIAMO NULLA Quando il cuore è colmo di Dio, non abbiamo più bisogno di nulla e non sentiamo più alcuna mancanza. In questi anni ho fatto questa stupenda esperienza: quando abbiamo Dio, abbiamo tutto, anche quando non abbiamo niente. Questa esperienza l'abbiamo fatta passando attraverso molti problemi. All'inizio pochi credevano e molti ci prendevano per dei pazzi. Ma anche nei momenti più difficili abbiamo detto: «Facciamo tutto per la Madonna». In quei primi tempi presentavamo alla Madonna tutte quelle persone che non credevano col pretesto che noi eravamo soltanto dei bambini e dicevamo: «Noi ti offriamo come sacrificio tutte queste persone alle quali abbiamo testimoniato con gioia, ma loro non ci hanno ascoltato». Ora però che sono una persona adulta e ho 23 anni, guardando indietro vedo che questa esperienza, all'inizio così dura e difficile, ha poi portato frutto. Ora, infatti, vediamo quante persone vengono a Medjugorje, si convertono e cambiamo radicalmente vita. Non solo iniziano a pregare e a frequentare la chiesa, ma incominciano anche a fare opere di carità. IN CHIESA SEMBRA TUTTO PIÙ FACILE Questo riguarda le persone singole, ma anche famiglie intere. Qualche tempo fa ho conosciuto una famiglia composta da padre, madre e un figlio della mia età. Sono venuti tutti e tre a Medjugorje per farsi battezzare e, dopo una grande preparazione, iniziare così una nuova vita. Ho parlato con loro, dovendo fare da madrina e ho compreso che mi assumevo la responsabilità di custodire queste persone. Infatti, dopo il battesimo, esse ritorneranno a incontrasi con la gente che già conoscevano da tempo e per loro non sarà facile vivere il messaggio di Medjugorje, perché si tratta di persone non credenti che li vedono come se fossero delle «pecore nere». Ecco noi ora siamo qui riuniti in chiesa e tutto ci sembra più facile. Ma domani, quando torneremo al lavoro, oppure rientreremo in una famiglia in cui gli altri non credono, bestemmiano, allora ci chiederemo come sia possibile perseverare. Tante volte siamo tentati di dire che è impossibile, ma quello che non è possibile agli uomini è possibile a Dio! Dio è Dio e una persona è una povera cosa davanti a lui. Ma nel medesimo momento noi vediamo che Dio ci utilizza come strumenti, ad esempio questa famiglia che si è convertita e che ora ha una responsabilità più grande nei confronti degli altri. Anch'io, ora che sono una veggente, non sono più la Marija di otto anni fa, una ragazza di Medjugorje che non si conosceva. Adesso devo fare attenzione a tutto e tenere ben presenti le mie responsabilità. SIAMO CANALI CHE PERMETTONO ALL'ACQUA DI DIFFONDERSI Quando sono a Medjugorje non ho momenti liberi per me. Ci sono continuamente dei pellegrini che bussano alla porta della mia casa, dicendo che vogliono parlare con me, perché hanno un bambino malato, un marito che non crede e così via. Mi sono chiesta tante volte perché tutte queste persone vengono e ho trovato la risposta nel fatto che, quanto a me stessa, sono un nulla, ma soltanto uno strumento. Ho trovato un'espressione che mi dà un po' la fotografia di quel che sono: è l'immagine del tubo. Il tubo in se stesso è ben poca cosa, ma attraverso di esso l'acqua va lontanissima. Allo stesso modo, noi siamo come dei tubi che permettono all'acqua di diffondersi. Siamo cioè degli strumenti nelle mani di Dio, per mezzo dei quali egli opera. Dio non lo possiamo vedere, ma abbiamo però imparato a vederlo nelle persone che incontriamo e questa è una cosa molto importante per la nostra vita, perché, in questo modo impariamo a vivere non più solo per noi stessi. Vivendo nell'egoismo siamo delle povere persone e ci illudiamo, desiderando di possedere questo o quello, perché poi in realtà non abbiamo nulla. Recentemente ho vissuto una bellissima esperienza, quando sono stata in America per un intervento chirurgico che ha subito mio fratello. CHE VALORE HA TUTTO QUELLO CHE POSSEDIAMO, SE NON ABBIAMO DIO? È stata un'esperienza indimenticabile, perché ho incontrato numerose persone, persone che avevano tutto, ma che sono venute per avvicinarsi ed incontrare la Madonna. Sono rimaste per alcune ore al freddo per pregare, perché sentivano questo bisogno di Dio. Ero in casa di alcuni miei amici, vicino alla quale vi era un grande spazio dove ho chiesto alla Madonna se potevo andare per l'apparizione. La Madonna mi ha risposto di sì. In quel luogo, dove la Madonna è apparsa, sono venute giorno e notte moltissime persone per pregare e sono arrivati anche molti sacerdoti per confessare. Per il giorno dopo, che era domenica, erano programmati ancora una ottantina di pullman. Ho detto che dovevo partire e che non mi avrebbero trovato. Essi però hanno risposto che sarebbero venuti ugualmente, perché, per loro, la cosa più importante era di recarsi in pellegrinaggio dove era apparsa la Madonna. Ho riflettuto molto sulla fede che ha mosso tutta quella folla, ma nel medesimo tempo anche sul bisogno spirituale che avevano quelle persone che hanno tutto, ma hanno dimenticato Dio. Vivono in un grande benessere, hanno macchine, fabbriche e ospedali, ma in realtà non hanno nulla se non hanno Dio. Ecco, vorrei dire anche a voi che quando non siete con Dio, quando non avete Dio, non avete nulla. Che cos'è, infatti, un'automobile? Nulla! Solo un po' di lamiera. Che cosa sono i soldi? Carta! Che valore ha tutto quello che possediamo, quando non abbiamo Dio? In tutti questi anni ho parlato con moltissimi giovani, ho avuto numerose esperienze di incontri con persone di ogni colore: gialli che arrivavano dalla Cina, neri che arrivavano dall'Africa e tanti altri. DIO DÀ AD OGNUNO DONI DIVERSI MA TUTTI REALIZZANO UGUALMENTE LA SUA VOLONTÀ In particolare ho vissuto una bellissima esperienza: quella riguardante una comunità di recupero di ragazzi drogati, che sono diventati miei amici. Al cuore di questa comunità c'è una suora, che per me è una persona grande, perché ha deciso di donare la vita a Dio in modo speciale e tante volte mi sono chiesta perché Dio scelga una persona in modo speciale. Non lo so perché ha scelto questa suora per questi drogati, perché ha scelto un sacerdote per questa parrocchia, perché ha scelto una persona per una famiglia. Poi ho capito che Dio dà dei doni diversi e che ognuno di noi, con i doni che ha ricevuto e nel posto dove è stato messo, può realizzare la volontà di Dio in vario modo. Io, Marija, non posso vivere come Don Giannetto, che è il parroco di questa parrocchia. Non posso perché non sono un sacerdote, perché non sono nata qui, perché Dio non mi ha voluto qui. Dio, invece, mi ha voluto a Medjugorje e mi ha scelto come veggente ed è in questa luce che devo ogni giorno cercare la volontà di Dio e compierla. Allo stesso modo ognuno di noi ha un compito che è diverso dall'altro, ma tuttavia ciascuno è chiamato su quel cammino di santità che la Madonna chiede a tutti noi. Ognuno di noi sarà responsabile per tutto quello che ha sentito, per tutto quello che ha detto, per la consacrazione e per le grazie ricevute, perché, quando un giorno ci incontreremo occhi negli occhi con Dio, sarà certamente una grande gioia, ma in quel momento anche una grande responsabilità che vedremo dietro le nostre spalle. LA COSA PIÙ IMPORTANTE: PREGARE IN UNIONE CON LA MADONNA Ho voluto questa sera comunicarvi la mia esperienza e dirvi che pregherò per ciascuno di voi. Non vi ricordo di nome o di viso e non so di dove siete e come vi chiamate, ma vi porterò tutti nella mia preghiera davanti alla Madonna. Questa è per me la cosa più importante: stare con la Madonna. Voglio dirvi che anche per voi è giunto il momento di incominciare in questa valle, dove mi trovo perché sono stata impossibilitata a ritornare a Medjugorje. Dio però mi ha mandato qui. Questa sera avrei potuto restare nella casa dove mi trovo e magari andare a dormire, ma sono voluta venire qui. L'ho voluto e l'ho desiderato. Questo di «volere» e di «desiderare» è qualcosa che riguarda tutti noi. Ho letto alcuni giorni fa un piccolo passo di sant'Agostino dove lui dice che nella preghiera dobbiamo desiderare di incontrare Dio. Noi, a volte, siamo pigri e non abbiamo voglia di pregare, ma dobbiamo saper dire: «Voglio pregare», «Voglio avere un contatto con Dio», magari formulando una preghiera spontanea e ringraziare dicendo: «Dio grazie perché mi hai creato». Queste sono le piccole preghiere che possiamo recitare in ogni momento, come dire anche: «Grazie perché esiste mia madre. Grazie perché esiste mio padre». Oppure dire col cuore il «Padre nostro». Infatti, nel momento in cui sono entrato in contatto con Dio, allora, la nostra preghiera diventa sicuramente una preghiera col cuore. In questo modo la nostra preghiera non è più soltanto quella che abbiamo stabilito di recitare ad un'ora determinata, ad esempio alle sei, ma diventa una preghiera continua. Così possiamo pregare ventiquattro ore al giorno, perché anche il sonno può diventare preghiera, come pure il lavoro e perfino la guida della macchina. Tutta la vita può trasformarsi preghiera in unione con la Madonna, che è fra noi e Cristo. Non vi voglio stancare oltre con le mie considerazioni, espresse in ordine sparso, perché non sono ancora del tutto guarita e a volte vedo come le mie forze non mi permettano di pensare tanto. Ora però come io stessa sono stata libera nel parlarvi, così voi chiedete liberamente quello che avete nel vostro cuore. Don Giannetto: Anzitutto, ti ringraziamo per questa ventata di Medjugorje che ci hai portato. Vorrei approfondire la richiesta del digiuno che ha fatto la Madonna. La mia preoccupazione è che i due giorni di digiuno alla settimana rischino col tempo di diminuire come importanza a causa dell'abitudine, per cui oggi senza dubbio provo questo sacrificio e lo offro al Signore con tutto il cuore, ma, nel medesimo tempo, mi preoccupo che poi diventi per me una consuetudine. Infatti, mentre la preghiera si rinnova sempre perché è il pane della mia anima, il digiuno riguarda il mio corpo e non vorrei che, mentre il mio fisico si adatta, venisse a mancare il valore del sacrificio. Questa è la mia preoccupazione e credo che lo sia anche di qualcun altro che sta facendo questo con l'aiuto del Signore, perché ti assicuro che si tratta di una cosa bellissima, ma nel medesimo tempo di una cosa non facile. Marija: La Madonna all'inizio ha domandato il digiuno una volta alla settimana, il venerdì, e lo ha chiesto a pane e acqua per ventiquattro ore. All'inizio noi abbiamo fatto le nostre esperienze, perché, quando la Madonna ci ha proposto il digiuno, noi non eravamo abituati e aspettavamo la mezzanotte per incominciare a mangiare quelle cose che avevamo tralasciato durante il giorno. La Madonna però al riguardo non ci ha detto nulla se era bene o male. La cosa più importante è di non mangiare nulla per 24 ore, da mezzanotte a mezzanotte, eccetto pane e acqua. Una volta abbiamo chiesto alla Madonna quanto pane e acqua si poteva prendere, ma lei ha risposto che non è importante quanto ne prendevamo, ma la rinuncia a tutte le altre cose, assumendo solo pane e acqua durante quel giorno. Poi, la Madonna ha chiesto anche un secondo giorno di digiuno durante la settimana: il mercoledì. La Madonna ci ha spiegato che la preghiera e il digiuno sono così importanti, che con essi si possono allontanare le guerre. La Madonna, oltre al digiuno a pane e acqua, ha proposto anche altre rinunce, in particolare a quelle nostre abitudini che portano al peccato e a tutto ciò a cui siamo particolarmente legati. |