FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Chi in quel giorno si accosterà alla Sorgente della Vita
otterrà la remissione completa delle colpe e delle pene.

Kto w dniu tym przystąpi do Źródła Życia, ten dostąpi
zupełnego odpuszczenia win i kar. (Dz. 300)

Indulgenza plenaria

La festa della Misericordia

(Diario, Introduzione [Suor Maria Elżbieta Siepak])

Occupa il posto più importante tra tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia che sono state rivelate a Santa Faustina. Per la prima volta Gesù le ha parlato dell'istituzione di questa festa a Płock nel 1931, quando le trasmise la sua volontà riguardo all'immagine: «Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, sia solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia» (Diario, 49).

La scelta della prima domenica dopo Pasqua per la festa della Misericordia ha un suo profondo significato teologico, che indica uno stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e il mistero della Divina Misericordia. Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla Novena alla Divina Misericordia, che precede la festa e inizia il Venerdì Santo e durante la quale si recita la Coroncina.

La festa è non solo un giorno di particolare adorazione di Dio nel mistero della misericordia, ma anche un tempo di grazia per tutti gli uomini. «Desidero — ha detto Gesù — che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori» (Diario, 699). «Le anime periscono nonostante la Mia amara Passione. Do loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre» (Diario, 965; cfr 998).

L'importanza di questa festa si misura con le straordinarie promesse che Gesù ha legato ad essa. «Chi in quel giorno si accosterà alla Sorgente della Vita — ha detto Cristo — otterrà la remissione completa delle colpe e delle pene» (Diario, 300). «In quel giorno sono aperte le viscere della Mia misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia. (...) Nessun'anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto» (Diario, 699).

Per ottenere questi grandi doni bisogna adempiere alle condizioni della devozione alla Divina Misericordia (fiducia nella bontà di Dio e carità attiva verso il prossimo) ed essere in stato di grazia (dopo la confessione) e ricevere degnamente la santa Comunione.

«Nessun'anima troverà la giustificazione finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua dev'essere la festa della Misericordia ed i sacerdoti in quel giorno devono parlare alle anime della Mia grande e insondabile misericordia» (Diario, 570).