LOURDES

PRIMA STAZIONE

Gesù è condannato a morte

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

Dal Vangelo secondo Giovanni. (19,6-7.12.16)

Come videro Gesù, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio»...
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare»...
Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

(I testi sono presi dalla Via Crucis al Colosseo 2010) Libretto

Momento di silenzio.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

(Meditazione (Card. Ruini):

Perché Gesù è stato condannato a morte, lui, che «passò facendo del bene» (At 10,38)? Questa domanda ci accompagnerà lungo la Via Crucis come ci accompagna per tutta la vita.

Nei Vangeli troviamo una risposta vera: i capi dei Giudei hanno voluto la sua morte perché hanno compreso che Gesù si riteneva il Figlio di Dio. E troviamo anche una risposta che i Giudei hanno usato come pretesto, per ottenere da Pilato la sua condanna: Gesù avrebbe preteso di essere un re di questo mondo, il re dei Giudei.

Ma dietro a queste risposte si spalanca un abisso, sul quale gli stessi Vangeli e tutta la Sacra Scrittura ci fanno aprire lo sguardo: Gesù è morto per i nostri peccati. E ancora più profondamente, è morto per noi, è morto perché Dio ci ama e ci ama al punto di dare il suo Figlio unigenito, affinché noi abbiamo la vita per mezzo di lui (cfr Gv 3,16-17).

È a noi stessi, dunque, che dobbiamo guardare: al male e al peccato che abitano dentro di noi e che troppo spesso fingiamo di ignorare. Ma ancora di più dobbiamo volgere lo sguardo al Dio ricco di misericordia che ci ha chiamato amici (cfr Gv 15,15). Così il cammino della Via Crucis e tutto il cammino della vita diventa un itinerario di penitenza, di dolore e di conversione, ma anche di gratitudine, di fede e di gioia.)