IL PURGATORIO

San Tommaso d'Aquino, Compendio di Teologia I, 181-182

CAPITOLO 181

Dopo questa vita vi sono le pene del purgatorio che non sono eterne, per espiare le pene dei peccati mortali non espiate in vita

Benché alcune anime appena sciolte dal corpo conseguano la beatitudine eterna, come si è detto, altre invece sono trattenute per un certo tempo dal conseguire tale felicità. Accade infatti talvolta che alcuni non abbiano completato in questa vita la penitenza per i peccati commessi, dei quali tuttavia alla fine si sono pentiti. E siccome l'ordine della divina giustizia richiede che per ogni colpa vi sia una pena corrispondente, è necessario dire che dopo questa vita le anime devono scontare quella pena che non hanno scontato in questa vita. Non fino al punto però di giungere all'ultima miseria dei dannati, essendo esse ritornate grazie alla penitenza allo stato di carità, per cui hanno aderito a Dio come al fine ultimo, meritando così la vita eterna. Per questo occorre ammettere dopo la vita presente l'esistenza di pene purificatrici, con le quali si espiano le pene non espiate.

CAPITOLO 182

Vi sono delle pene anche per i peccati veniali

Accade pure che alcuni lasciano la vita presente senza il peccato mortale, ma con il peccato veniale, per il quale non si viene distolti dal fine ultimo, benché si sia peccato nelle cose ordinate al fine aderendo indebitamente ad esse. Questi peccati in alcuni uomini perfetti vengono purgati con il fervore della carità. Altri invece devono espiare questi peccati mediante una qualche pena, perché per conseguire la vita eterna occorre essere immuni da ogni peccato e da ogni difetto. È quindi necessario porre delle pene purificatrici dopo questa vita. E queste pene traggono il loro effetto di purificazione dalla condizione di coloro che le subiscono, nei quali vi è la carità per cui conformano la loro volontà alla volontà divina, è in virtù della carità che le pene che subiscono giovano loro per la purificazione. Per questo in coloro che sono senza la carità, come i dannati, le pene non purificano, ma l'imperfezione del peccato rimane per sempre, e quindi la pena dura per sempre.