Il Battesimo
Summa Theologiae
Somma Teologica III, q. 39
Il battesimo di Cristo
Passiamo ora a parlare
del battesimo di Cristo. In proposito si pongono otto quesiti:
1. Se Cristo doveva essere
battezzato; 2. Se doveva essere battezzato col battesimo di Giovanni; 3. Quando; 4. Dove; 5. Come a lui si aprirono i cieli;
6. Sull'apparizione dello Spirito Santo sotto forma di colomba;
7. Se quella colomba fosse un vero animale; 8. Sulla voce che si udì quale testimonianza del
Padre.
ARTICOLO
1
Se Cristo doveva essere battezzato
SEMBRA che Cristo non dovesse essere battezzato. Infatti:
1. Essere battezzato significa essere lavato. Ma Cristo non aveva
bisogno d'esser lavato, perché non aveva impurità alcuna.
Dunque non doveva essere battezzato.
2. Cristo
subì la circoncisione per osservare la legge. Ma il
battesimo non apparteneva alla legge. Dunque Cristo non doveva
esser battezzato.
3. In qualunque genere di cose il primo motore è immobile per
quel tipo di moto: il cielo, p. es., che è la causa prima di ogni
alterazione, in se stesso non è alterabile. Ora, Cristo è il primo
battezzatore: secondo le parole di S. Giovanni: "Colui sul quale
vedrai scendere e fermarsi lo Spirito, è colui che battezza". Quindi
Cristo non doveva essere battezzato.
IN CONTRARIO: Nel Vangelo si legge:
"Gesù dalla Galilea si
recò al Giordano da Giovanni, per essere da lui battezzato".
RISPONDO: Era conveniente che Cristo fosse battezzato. Primo,
perché come dice S. Ambrogio, "il Signore fu battezzato, non per
essere purificato, ma per purificare le acque, affinché queste,
purificate dal corpo di Cristo, il quale non conobbe peccato,
acquistassero la virtù richiesta dal battesimo"; "consacrate per quelli
che sarebbero stati battezzati in seguito", secondo l'espressione
del Crisostomo.
Secondo, perché, come nota il Crisostomo,
"benché Cristo non
fosse un peccatore, tuttavia aveva preso una natura peccatrice,
e "una carne somigliante a quella del peccato". Quindi, anche
se personalmente non aveva bisogno del battesimo, tuttavia la
natura carnale ne aveva bisogno negli altri". E quindi, per dirla
con S. Gregorio Nazianzeno, "Cristo si fece battezzare per
immergere nell'acqua tutto il vecchio Adamo".
Terzo, Cristo volle essere battezzato, dice S. Agostino,
"perché
volle fare ciò che aveva comandato a tutti gli altri". Tale è il
significato di quelle sue parole: "È conveniente che adempiamo così ogni giustizia". Come infatti dice S. Ambrogio,
"La giustizia
è questa, che tu faccia per primo ciò che pretendi facciano gli
altri, stimolandoli col tuo esempio".
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Cristo, come abbiamo detto,
non fu battezzato per essere lavato, ma per lavare.
2. Cristo doveva non soltanto osservare l'antica legge, ma anche
cominciare la nuova. Ecco perché non solo volle essere circonciso,
ma anche battezzato.
3. Cristo fu il primo a battezzare spiritualmente. Perciò egli
nello spirito non fu battezzato, ma soltanto con l'acqua.
ARTICOLO
2
Se Cristo doveva essere battezzato col battesimo di Giovanni
SEMBRA che Cristo non dovesse essere battezzato col battesimo
di Giovanni. Infatti:
1.
"Quello fu un battesimo di penitenza". Ma Cristo non doveva
far penitenza; perché non aveva nessun peccato. Quindi non
doveva ricevere il battesimo di Giovanni.
2. Il battesimo di Giovanni, secondo il Crisostomo,
"era qualcosa
di mezzo tra il battesimo dei Giudei e quello di Cristo".
Ora, "l'elemento intermedio partecipa la natura dei due estremi".
Poiché dunque Cristo non fu battezzato col battesimo giudaico
né col suo, sembra che per lo stesso motivo non avrebbe dovuto
essere battezzato neppure con quello di Giovanni.
3. A Cristo va attribuito tutto ciò che nelle cose umane è l'ottimo.
Ma quello di Giovanni non è il battesimo più perfetto.
Quindi Cristo non doveva essere battezzato col battesimo di Giovanni.
IN CONTRARIO: Nel Vangelo si legge, che
"Gesù si recò al Giordano
per essere battezzato da Giovanni".
RISPONDO: Come nota S. Agostino,
"il Signore, dopo essere
stato battezzato, anch'egli battezzava, non però col battesimo che
aveva ricevuto". Poiché dunque egli battezzava col suo battesimo,
ne segue che fu battezzato non col suo, ma col battesimo
di Giovanni. E ciò fu opportuno prima di tutto per la qualità
del battesimo di Giovanni, il quale battezzava non nello Spirito,
ma soltanto "nell'acqua". Ora, Cristo non aveva bisogno del
battesimo spirituale, perché fu ripieno della grazia dello Spirito
Santo fin dall'inizio del suo concepimento, com'è evidente dalle
cose già dette. È questa la ragione invocata dal Crisostomo.
Secondo, come dice S. Beda, Cristo fu battezzato col battesimo
di Giovanni "per approvarlo ricevendolo".
Terzo,
"Gesu si fece battezzare da Giovanni", scrive S. Gregorio
Nazianzeno, "per santificare il battesimo".
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Cristo volle farsi battezzare
per indurre noi al battesimo con l'esempio. Perciò, affinché questo
stimolo fosse più efficace, volle essere battezzato con un battesimo
di cui chiaramente non aveva bisogno, perché gli uomini accorressero
al battesimo loro necessario. Ecco perché S. Ambrogio dice: "Se Cristo non ha schivato il lavacro della penitenza, nessuno
rifugga il lavacro della grazia".
2. Il battesimo dei Giudei prescritto dalla legge era soltanto
simbolico; invece il battesimo di Giovanni era in qualche modo
reale, in quanto induceva gli uomini ad astenersi dal peccato; il
battesimo di Cristo poi ha l'efficacia di purificare dal peccato e
di conferire la grazia. Ora, Cristo non aveva bisogno della remissione
dei peccati, che in lui non c'erano; e neppure di ricevere
la grazia, di cui era ricolmo. Parimenti, essendo egli la "verità",
non si addiceva a lui ciò che era solo una figura. E quindi era
più giusto che fosse battezzato col battesimo intermedio che con
uno degli estremi.
3. Il battesimo è un rimedio spirituale. Ora, quanto più una
cosa è perfetta, tanto è minore il rimedio di cui ha bisogno.
Quindi, per il fatto stesso che Cristo è perfettissimo, era
conveniente che non fosse battezzato con un battesimo perfettissimo:
come chi è sano non ha bisogno di medicine efficaci.
ARTICOLO
3
Se Cristo sia stato battezzato all'età conveniente
SEMBRA che
Cristo non sia stato battezzato all'età conveniente.
Infatti:
1. Cristo si fece battezzare per spingere gli altri al battesimo
col suo esempio. Ma i fedeli è bene che siano battezzati non
soltanto sui trent'anni, ma persino nell'infanzia. Sembra perciò
che Cristo non dovesse essere battezzato all'età di trent'anni.
2. Non si legge che Cristo abbia insegnato od operato miracoli
prima del battesimo. Ma sarebbe stato di maggiore utilità al
mondo, se avesse insegnato per un periodo di tempo più lungo,
cominciando a venti anni, o anche prima. Sembra dunque che
Cristo, il quale era venuto per il bene degli uomini, avrebbe
dovuto essere battezzato prima dei trent'anni.
3. Più che in qualsiasi altro i segni della sapienza infusa
avrebbero dovuto manifestarsi in Cristo. Ora essi si manifestarono in
Daniele durante la fanciullezza, poiché sta scritto: "Il Signore
suscitò lo spirito santo di un fanciullo chiamato Daniele". Quindi
Cristo a maggior ragione avrebbe dovuto essere battezzato e
insegnare fin dalla sua fanciullezza.
4. Il battesimo di Giovanni era ordinato, come a suo fine, a
quello di Cristo. Ma "il fine è il primo nell'intenzione, ed ultimo
nell'esecuzione". Dunque Cristo doveva essere battezzato da
Giovanni, o per primo, o per ultimo.
IN CONTRARIO: Si legge in S. Luca:
"Avvenne che mentre il
popolo veniva battezzato e Gesù era stato battezzato e
pregava...". E poco dopo: "E Gesù aveva circa trent'anni quando
cominciò".
RISPONDO: Era giusto che Cristo fosse battezzato all'età di
trent'anni. Primo, perché il suo battesimo inaugurava il suo
insegnamento e la sua predicazione: e a far questo è richiesta l'età
perfetta, qual'è appunto quella dei trent'anni. Ecco perché nel
Genesi si legge che "Giuseppe aveva trent'anni" quando prese in
mano le sorti dell'Egitto. Così pure di Davide si legge che "aveva
trent'anni quando cominciò a regnare". Ed Ezechiele cominciò
a profetare "nell'anno trentesimo della sua età".
Secondo, perché, come nota il Crisostomo,
"dopo il battesimo
di Cristo la legge doveva cominciare a cessare. Perciò Cristo si
fece battezzare a un'età nella quale poteva affrontare qualsiasi
peccato; affinché, avendo osservato la legge, nessuno potesse dire
che egli l'aveva abrogata per non averla potuta osservare".
Terzo, perché, ricevendo Cristo il battesimo a un'età perfetta,
si viene a capire che il battesimo causa la perfezione nell'uomo,
secondo le parole di S. Paolo: "Finché tutti giungiamo all'unità
della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, all'uomo completo,
alla misura dell'età perfetta del Cristo". Anche il numero (degli
anni) sembra esprimere questo concetto. Infatti il trenta si
ottiene moltiplicando tre per dieci: il tre significa la fede nella
Trinità; il dieci l'osservanza dei comandamenti della legge; e in
queste due cose consiste la perfezione della vita cristiana.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Secondo il Nazianzeno, Cristo
si fece battezzare, "non perché aveva bisogno di essere purificato,
o perché incorreva qualche pericolo procrastinando il battesimo.
Gli altri invece corrono un grave pericolo, se terminano questa
vita senza la veste dell'incorruzione", cioè senza la grazia.
E benché sia bene custodirsi illibati dopo il battesimo, "tuttavia",
aggiunge lo stesso Santo, "è meglio talvolta macchiarsi un po', che
essere interamente privi della grazia".
2. L'utilità che proviene agli uomini da Cristo sta soprattutto
nella fede e nell'umiltà; e sia per l'una che per l'altra giova che
Cristo abbia cominciato a insegnare, non nella fanciullezza o
nell'adolescenza, ma nell'età perfetta. Giova alla fede, poiché
così è resa evidente in lui la vera natura umana, la quale progredisce
col crescere degli anni: e affinché questo progresso non fosse
creduto apparente, Cristo non volle manifestare la sua sapienza e
potenza prima che il suo corpo avesse raggiunto l'età perfetta.
Giova poi all'umiltà, affinché nessuno, prima dell'età perfetta,
presuma di conseguire la dignità di prelato, o l'ufficio d'insegnante. .
3. Cristo fu proposto agli uomini come esempio di tutte le virtù.
Perciò bisognava che in lui apparisse ciò che è comune
ordinariamente a tutti: che cioè insegnasse nell'età matura. Ma, come dice
il Nazianzeno, "non è legge della Chiesa ciò che capita di rado",
come "una rondine non fa primavera". Per speciale disposizione,
infatti, della divina sapienza, ad alcuni fu concesso, fuori della
legge comune, di comandare o di insegnare prima di aver raggiunto
l'età perfetta: p. es. a Salomone, a Daniele e a Geremia.
4. Cristo non doveva essere battezzato da Giovanni né per
primo né per ultimo. Perché, come dice il Crisostomo, Cristo fu
battezzato "per confermare la predicazione e il battesimo di
Giovanni, e per ricevere la di lui testimonianza". Ora, nessuno avrebbe
creduto alla testimonianza di Giovanni prima che egli avesse
battezzato molti. Perciò Cristo non doveva essere battezzato da
lui per primo. - E neppure doveva essere battezzato per ultimo.
Perché, prosegue lo stesso Santo, "come la luce del sole non
aspetta il tramonto della stella mattutina, ma sorge durante il suo
corso, e con la propria luce oscura il candore di essa; così Cristo
non attese che Giovanni terminasse il suo corso, ma apparve
mentre egli ancora insegnava e battezzava".
ARTICOLO 4
Se Cristo doveva essere battezzato nel Giordano
SEMBRA che
Cristo non avrebbe dovuto essere battezzato nel
Giordano. Infatti:
1. La verità deve corrispondere alla figura (che la rappresenta).
Ora, il battesimo era stato prefigurato nel passaggio del mar
Rosso, dove furono sommersi gli egiziani, come i peccati vengono
sommersi nel battesimo. Quindi sembra che Cristo avrebbe dovuto
essere battezzato nel mare piuttosto che nel Giordano.
2. Giordano significa
discesa. Ora, col battesimo più che scendere
si ascende: infatti si legge in Matteo che "Gesù, dopo essere
stato battezzato, ascese dall'acqua". Perciò non era conveniente
che Cristo fosse battezzato nel Giordano.
3. Al passaggio dei figli d'Israele, come narra la Scrittura, le
acque del Giordano "tornarono indietro". Ma chi viene battezzato
deve andare avanti, non indietro. Quindi non era giusto che
Cristo fosse battezzato nel Giordano.
IN CONTRARIO: Nel Vangelo si legge che:
"Gesù fu battezzato
da Giovanni nel Giordano".
RISPONDO: Il Giordano è il fiume attraverso il quale i figli
d'Israele entrarono nella terra promessa. Ora, il battesimo di
Cristo ha questo di caratteristico, nei confronti degli altri battesimi,
che introduce nel regno di Dio, simboleggiato nella terra promessa;
di qui le parole evangeliche: "Chi non rinascerà per acqua e
Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio". Lo stesso
significato ha l'episodio di Elia, il quale, prima di essere rapito in cielo
su un carro di fuoco, divise le acque del Giordano; perché a
quelli che passano attraverso le acque del battesimo viene aperto
l'ingresso nel cielo mediante il fuoco dello Spirito Santo. Perciò
era giusto che Cristo fosse battezzato nel Giordano.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Il passaggio del mar Rosso
simboleggiava il battesimo, nel senso che questo distrugge i peccati.
Ma il passaggio del Giordano prefigurava il battesimo in
quanto apre le porte del regno dei cieli: il che costituisce l'effetto
principale del battesimo, prodotto solo da Cristo. Quindi era più
conveniente che Cristo fosse battezzato nel Giordano piuttosto che
nel mare.
2. Nel battesimo si ascende per il conseguimento della grazia:
questo però esige la discesa dell'umiltà, secondo le parole della
Scrittura: "Egli dà la sua grazia agli umili". Ebbene, il nome
del Giordano si riferisce a questa discesa.
3.
"Come una volta", spiega S. Agostino, "tornarono indietro le
acque del Giordano, così ora, dopo il battesimo di Cristo, retrocedono i peccati degli
uomini".
Oppure può darsi che ciò stia a significare che, contrariamente
al deflusso delle acque, il fiume delle benedizioni saliva.
ARTICOLO 5
Se al battesimo di Cristo i cieli dovessero aprirsi
SEMBRA che al battesimo di Cristo i cieli non avrebbero dovuto
aprirsi. Infatti:
1. I cieli si devono aprire per colui che, vivendo fuori dei cieli,
deve rientrarvi. Ma Cristo era sempre in cielo, come dice
S. Giovanni: "Il Figlio dell'Uomo che è in cielo". Sembra perciò che
i cieli non dovessero aprirsi per lui.
2. L'aprirsi dei cieli si può intendere materialmente o
spiritualmente. Non va certo inteso materialmente; perché i corpi celesti
sono inalterabili e infrangibili, come accennano le parole di
Giobbe: "Hai tu forse steso il firmamento, solido come fuso metallo?".
Né si può intendere in senso spirituale perché agli occhi dei figli
di Dio i cieli non erano mai chiusi. Quindi non sembra giusto
dire, che al battesimo di Cristo "si aprirono i cieli".
3. Per i fedeli i cieli si aprirono con la passione di Cristo,
secondo l'affermazione paolina: "Abbiamo sicurezza di entrare nel
Santo per mezzo del sangue di Gesù Cristo". Quindi neppure i
battezzati col battesimo di Cristo, morti prima della sua passione,
poterono entrare in cielo. Dunque più che al battesimo i cieli
dovevano aprirsi alla passione di Cristo.
IN CONTRARIO: Sta scritto:
"Mentre Gesù, essendo stato battezzato,
pregava, il cielo si aprì".
RISPONDO: Abbiamo già detto che Cristo si fece battezzare per
consacrare così il battesimo che avremmo ricevuto noi. Per questo
motivo nel suo battesimo dovevano manifestarsi quegli elementi
che appartengono all'efficacia del nostro battesimo. In proposito
vi sono tre cose da considerare. Primo, la virtù principale da cui
il battesimo trae la sua efficacia, che è una virtù celeste. Per
questo al battesimo di Cristo si aprì il cielo, per indicare che
d'allora in poi una virtù celeste avrebbe santificato il battesimo.
Secondo, all'efficacia del battesimo concorre la fede della Chiesa
e di chi viene battezzato: perciò i battezzati fanno la professione di fede, e il battesimo è chiamato "il sacramento della fede". Ora,
con la fede noi contempliamo le cose celesti, che superano i sensi
e la ragione umana. E per ciò significare al battesimo di Cristo
il cielo si aprì.
Terzo, per il battesimo di Cristo viene aperto a noi
in maniera speciale l'ingresso al regno dei cieli, che era stato chiuso al primo
uomo a causa del peccato. Ecco perché al battesimo di Cristo
i cieli si aprirono, per indicare che i battezzati. hanno via libera
per il cielo.
Dopo il battesimo però è necessario che l'uomo preghi
assiduamente, per poter entrare nel cielo. Benché infatti col battesimo
vengano rimessi i peccati, resta tuttavia in noi il fomite del
peccato, che ci sollecita dall'interno, e restano il mondo e i demoni
che ci tentano dall'esterno. Perciò S. Luca dice espressamente
che "mentre Gesù, essendo stato battezzato, pregava il cielo si aprì"; proprio perché i fedeli dopo il battesimo hanno bisogno
della preghiera. - Oppure per indicare che l'aprirsi del cielo ai
credenti mediante il battesimo, è frutto della preghiera di Cristo.
Ecco perché S. Matteo dice testualmente che "a lui si aprì il cielo",
cioè si aprì "a tutti per merito suo", spiega il Crisostomo. Come
se un imperatore a uno che impetra per un altro dicesse: "Ecco,
questo beneficio lo do non a lui, ma a te", cioè "a lui per merito
tuo".
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Rispondiamo col Crisostomo
che, "come Cristo fu battezzato secondo la natura umana, benché
non ne avesse bisogno; così secondo codesta natura gli furono
aperti i cieli, benché secondo la natura divina egli fosse sempre
nei cieli".
2. Come dice S. Girolamo,
"a Cristo dopo il battesimo si aprirono
i cieli, non con una frattura degli elementi, ma solo agli
occhi dello spirito; ossia nel senso in cui parla di cieli aperti anche
Ezechiele all'inizio del suo libro". Il Crisostomo accetta questa
spiegazione dicendo che "se gli stessi elementi creati", cioè i cieli,
"si fossero spaccati, non si sarebbe detto che
"si aprirono a lui",
perché ciò che viene aperto fisicamente è aperto a tutti". Ecco
perché anche S. Marco dice espressamente: "Nel momento in cui
Gesù usciva dall'acqua, vide i cieli aperti": come se l'apertura
del cielo fosse avvenuta solo per la vista di Cristo. Alcuni questa
visione la ritengono corporea, e dicono che intorno a Cristo
battezzato era tanto lo splendore da sembrare che si fossero spalancati
i cieli. Ma può anche intendersi di una visione immaginaria, alla
maniera di come vide i cieli aperti Ezechiele: cioè si sarebbe
formata nell'immaginativa di Cristo, per virtù divina e per volere
della ragione, una visione, a significare che mediante il battesimo
viene aperto agli uomini l'ingresso del cielo. Oppure si trattò di
una visione intellettuale: Cristo cioè avrebbe visto, dopo aver
santificato il battesimo, che il cielo era ormai aperto agli uomini,
cosa però che egli aveva già visto prima come futura.
3. La passione di Cristo
aprì il cielo per gli uomini come causa
universale. Ma è necessario applicare tale causa ai singoli individui,
perché possano entrare in cielo. Il che avviene con il battesimo,
secondo le parole di S. Paolo: "Noi tutti, battezzati in Cristo
Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte". Ecco perché si
parla di cieli aperti nel battesimo piuttosto che nella passione.
Oppure, si può rispondere col Crisostomo, che
"al battesimo di
Cristo i cieli si aprirono soltanto; invece dopo che egli ebbe vinto
il tiranno mediante la croce, non essendo più necessarie le porte
per chiudere il cielo, gli angeli non dicono più, "Aprite le porte",
ma, "Togliete le porte"". Con questo il Crisostomo vuol dire
che gli sbarramenti, che prima impedivano alle anime dei defunti
d'entrare in cielo, dopo la passione sono stati totalmente eliminati:
però già nel battesimo di Cristo furono aperti, quasi per indicare
la via attraverso la quale gli uomini stavano per entrare in cielo.
ARTICOLO 6
Se era conveniente che su Cristo battezzato discendesse lo Spirito
Santo in forma di colomba
SEMBRA poco conveniente che su Cristo battezzato discendesse
lo Spirito Santo in forma di colomba. Infatti:
1. Lo Spirito Santo abita nell'uomo con la grazia. Ma
nell'uomo-Cristo c'era la pienezza della grazia fin dall'inizio del suo
concepimento, come risulta da quanto si è detto, essendo "l'Unigenito
del Padre". Dunque lo Spirito Santo non doveva essere inviato
a Cristo al momento del battesimo.
2. Si dice che Cristo
"discese" nel mondo con l'incarnazione,
quando cioè "annientò se stesso, prendendo forma di schiavo".
Ma lo Spirito Santo non si è incarnato. Quindi non è giusto dire
che lo Spirito Santo "discese su di lui".
3. Nel battesimo di Cristo doveva apparire,
come nel modello,
ciò che succede nel nostro. Ma nel nostro battesimo non c'è nessuna
missione visibile dello Spirito Santo. Quindi non doveva
esserci neppure nel battesimo di Cristo.
4.
Lo Spirito Santo deriva su tutti gli altri da Cristo, secondo
le parole di S. Giovanni: "Dalla pienezza di lui noi tutti abbiamo
ricevuto". Ora, sugli Apostoli lo Spirito Santo discese sotto forma
di fuoco, non di colomba. Quindi anche su Cristo doveva discendere
sotto forma di fuoco e non di colomba.
IN CONTRARIO: Dice S. Luca:
"Lo Spirito Santo discese visibilmente
sopra di lui a guisa di colomba".
RISPONDO: Come insegna il
Crisostomo, ciò che avvenne nel
battesimo di Cristo "sta a indicare il mistero che si sarebbe
compiuto in tutti quelli che poi sarebbero stati battezzati". Ora, tutti
quelli che ricevono il battesimo di Cristo, se sono sinceri,
ricevono lo Spirito Santo, secondo le parole evangeliche: "Egli vi
battezzerà nello Spirito Santo". Era dunque opportuno che sopra
il Signore battezzato discendesse lo Spirito Santo.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Come dice S. Agostino, "è del
tutto assurdo affermare che Cristo abbia ricevuto lo Spirito Santo
all'età di trent'anni: ma egli come venne al battesimo senza
peccato, così si presentò non privo di Spirito Santo. Se infatti di
Giovanni sta scritto che fu "ripieno di Spirito Santo fin dal seno
della madre", che cosa non si dovrà dire dell'uomo-Cristo, per il
quale lo stesso concepimento del corpo fu non carnale ma
spirituale? Perciò in quel momento", ossia nel battesimo, "egli si
degnò prefigurare il suo corpo (mistico), cioè la Chiesa, nella quale
i battezzati specialmente ricevono lo Spirito Santo".
2. Rispondiamo con S. Agostino che lo Spirito Santo scese su
Cristo in forma di colomba, non nel senso che si sia resa visibile
la sostanza stessa dello Spirito Santo, che è invisibile. E neppure
nel senso che quella creatura visibile sia stata assunta a costituire
una sola persona con lo Spirito Santo: infatti non si dice che lo
Spirito Santo è una colomba, come invece si dice che il Figlio di
Dio è un uomo, in forza dell'unione (ipostatica). Né d'altra parte,
lo Spirito Santo fu visto sotto forma di colomba come l'evangelista Giovanni vide l'agnello ucciso nell'Apocalisse,
"perché
quest'ultima visione avvenne in spirito mediante immagini spirituali
dei corpi. Di quella colomba invece nessuno mai dubitò che fu
vista con gli occhi". E neppure nel senso figurale dell'espressione
paolina: ""La pietra era Cristo". Poiché la pietra già esisteva, e
per la somiglianza della sua funzione le fu dato il nome di Cristo,
che essa simboleggiava. La colomba invece venne improvvisamente
all'esistenza per simboleggiare il mistero e poi sparì, come
la fiamma che apparve a Mosè nel roveto".
Si dice perciò che lo Spirito Santo
"è disceso sopra" Cristo,
non per l'unione (ipostatica) con la colomba, ma o in quanto la
colomba con lo scendere su Cristo indicava lo Spirito Santo, oppure
per indicare che la grazia spirituale, deriva da Dio alla creatura
quasi scendesse (dall'alto), conforme alle parole di S. Giacomo: "Ogni grazia eccellente, e ogni dono perfetto, discende dall'alto,
dal Padre dei lumi".
3. Come nota il
Crisostomo, "le cose spirituali da principio appaiono sempre mediante immagini sensibili, per quelli che
non possono intendere in alcuna maniera le realtà incorporee;
affinché, se poi l'apparizione non si ripete, si creda in forza di
ciò che una volta si è verificato". Perciò su Cristo battezzato lo
Spirito Santo discese visibilmente in forma corporea, affinché si
credesse in seguito che discende invisibilmente su tutti i
battezzati.
4. Lo Spirito Santo discese sopra Cristo battezzato, sotto forma
di colomba per quattro motivi. Primo, per indicare le disposizioni
richieste nel battezzato, che cioè sia sincero: perché, come
dice la Sapienza, "lo Spirito Santo fugge dall'ipocrita". Infatti
la colomba è un animale semplice, senza astuzia né inganno: ecco
perché in S. Matteo si legge: "Siate semplici come colombe".
Secondo, per indicare i sette doni dello Spirito Santo, simboleggiati
nelle proprietà della colomba. Essa infatti abita presso
correnti d'acqua, dove possa immergersi e sfuggire allo sparviero.
Ciò corrisponde al dono della sapienza, mediante la quale i santi
vivono alle sorgenti della Scrittura, per sfuggire gli assalti del
demonio. - La colomba sceglie i chicchi migliori, simbolo questo
del dono della scienza, con cui i santi scelgono per loro nutrimento
i detti più sani. - La colomba alleva la prole altrui. Ciò indica
il dono del consiglio, per il quale i santi nutrono con la dottrina
e con l'esempio gli uomini che prima erano prole, cioè imitatori,
del demonio. - La colomba non lacera col becco. E ciò indica il
dono dell'intelletto, per cui i santi, a differenza degli eretici, non
alterano le buone dottrine. - La colomba non ha fiele. E ciò indica
il dono della pietà, per cui i santi non si adirano senza
ragione. - La colomba fa il nido nella spaccatura delle rocce. Il che
sta a indicare il dono della fortezza, per cui i santi fanno il loro
nido, cioè ripongono il loro rifugio e la loro speranza, nelle piaghe
di Cristo che è la pietra incrollabile. - La colomba infine, invece
di cantare, geme. Ciò sta a indicare il dono del timore, per cui
i santi trovano gusto nel piangere i peccati.
Il terzo motivo, per cui lo Spirito Santo apparve sotto forma
di colomba, era quello di indicare l'effetto proprio del battesimo,
che è la remissione dei peccati e la riconciliazione con Dio: infatti
la colomba è un animale mansueto. Ecco perché, secondo il
Crisostomo, "nel diluvio apparve quest'animale portando un ramo
d'olivo per annunziare la pace di tutta la terra. E la colomba appare qui nel battesimo per indicare la nostra liberazione".
Quarto, lo Spirito Santo apparve in forma di colomba sopra il
Signore battezzato, per indicare l'effetto universale del battesimo,
che è l'edificazione dell'unità della Chiesa. Di qui le parole di
S. Paolo: "Cristo ha sacrificato se stesso, affinché egli potesse
presentare a se stesso la Chiesa gloriosa, senza macchia, o ruga,
o altro di simile, purificandola col battesimo dell'acqua insieme
con la parola di vita". Giustamente quindi lo Spirito Santo nel
battesimo si è mostrato in forma di colomba, essendo essa un
animale facilmente addomesticabile e gregale. Per questo sono
riferite alla Chiesa quelle parole dei Cantici: "Unica è la mia colomba".
Lo Spirito Santo discese invece sugli Apostoli in forma di fuoco
per due motivi. Primo, a indicare il fervore con cui i loro cuori
dovevano ardere, per poter predicare Cristo dovunque in mezzo
alle tribolazioni. Per questo, anzi, quel fuoco era in forma di
lingue. In proposito S. Agostino scrive: "Il Signore mostrò
visibilmente lo Spirito Santo in due modi: per mezzo di una
colomba, sopra Cristo battezzato; per mezzo del fuoco sugli apostoli
riuniti. Nel primo caso è indicata la semplicità, nel secondo il
fervore. Quindi perché i santificati fuggano l'inganno, si mostrò
in forma di colomba; e perché la semplicità non diventasse
freddezza, si manifestò in forma di fuoco. Non ti allarmare per la
divisione delle lingue: l'unità la ritrovi nella colomba".
Secondo, perché, al dire del Crisostomo,
"siccome era necessario
il perdono dei peccati", che si ha col battesimo, "si esigeva la
mansuetudine", che ha la sua immagine nella colomba.
"Una
volta però ottenuta la grazia, si prospetta il tempo del giudizio",
che viene indicato col fuoco.
ARTICOLO
7
Se la colomba, sotto le cui sembianze apparve lo Spirito Santo,
fosse un vero animale
SEMBRA che la colomba, sotto le cui sembianze apparve lo
Spirito Santo non fosse un vero animale. Infatti:
1. Ciò che appare come una rassomiglianza è soltanto un'immagine.
Ma S. Luca dice che "lo Spirito Santo discese visibilniente
sopra di lui, nelle sembianze di una colomba". Non era dunque
una vera colomba, ma una figura che le somigliava.
2.
"Né la natura, né Dio fanno niente d'inutile" scrive
Aristotele. Ora, poiché quella colomba era venuta soltanto "per simboleggiare qualcosa e poi sparire", come dice S. Agostino, era inutile
che fosse vera: infatti si poteva ottenere lo stesso scopo con le
parvenze di una colomba. Quindi non si trattò di un vero animale.
3. Le proprietà di una cosa ci conducono a conoscerne la natura.
Quindi se quello fosse stato un vero animale, le proprietà della
colomba ci avrebbero indicato la natura del vero animale, e non
gli effetti dello Spirito Santo. Perciò non sembra che quella
colomba fosse un vero animale.
IN CONTRARIO: S. Agostino afferma:
"Non vogliamo dire che
ha avuto un corpo vero soltanto nostro Signore Gesù Cristo e che
lo Spirito Santo sia apparso agli occhi degli uomini in modo
ingannevole; ma crediamo che ambedue i corpi fossero veri".
RISPONDO: Sopra abbiamo
già notato che non era decoroso per
il Figlio di Dio, il quale è la stessa Verità del Padre, ricorrere a
delle finzioni: per questo egli assunse un corpo reale, non
apparente. E poiché lo Spirito Santo è detto da S. Giovanni "Spirito
di Verità", anch'egli formò una vera colomba nella quale mostrarsi,
benché non abbia formato con essa un'unica persona. Ecco perché
S. Agostino continua: "Come non era giusto che ingannasse gli
uomini il Figlio di Dio, così non era giusto che li ingannasse lo
Spirito Santo. Ma a Dio onnipotente, che creò tutte le cose dal
nulla, non era difficile formare il vero corpo di una colomba, senza
il concorso delle colombe esistenti, come non gli fu difficile formare
un vero corpo nel seno di Maria, senza il seme virile. Infatti la
creatura corporea era soggetta al comando e alla volontà di Dio,
sia nel seno di una donna per formare un uomo, sia nel mondo
per formare una colomba".
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Si dice che lo Spirito Santo
discese sotto le sembianze o l'immagine d'una colomba, non per
escludere la realtà di questa, ma per indicare che non apparve
nella forma della sua stessa sostanza.
2. Creare una vera colomba perché in essa apparisse lo Spirito
Santo non fu cosa inutile, perché, mediante la realtà della colomba,
veniva indicata la realtà dello Spirito Santo e dei suoi effetti.
3. Le proprietà della colomba servono a indicare nello stesso
tempo e la natura della colomba e gli effetti dello Spirito Santo.
Anzi, proprio perché la colomba ha tali proprietà, serve a indicare
lo Spirito Santo.
ARTICOLO
8
Se fosse conveniente che
al battesimo di Cristo la voce del Padre
lo proclamasse suo Figlio
SEMBRA che
non fosse conveniente che al battesimo di Cristo
la voce del Padre lo proclamasse suo Figlio. Infatti:
1. Si dice che il Figlio e lo Spirito Santo sono stati mandati
visibilmente, in quanto sono apparsi sensibilmente. Ma il Padre
non può essere inviato, come spiega S. Agostino. Quindi neppure
può manifestarsi.
2. La voce esprime la parola concepita nella mente. Ma il Padre
non è il Verbo (o Parola). Quindi non era giusto che si manifestasse
con la voce.
3.
L'uomo-Cristo non cominciò a essere Figlio di Dio nel battesimo,
come hanno pensato certi eretici, ma lo fu dal principio
del suo concepimento. Perciò, più che nel battesimo, la voce del
Padre avrebbe dovuto proclamare la divinità di Cristo alla sua
nascita.
IN CONTRARIO: Nel Vangelo si legge:
"Ed ecco una voce dai
cieli che dice: Questo è il mio Figlio diletto, nel quale io mi
compiaccio".
RISPONDO: Come abbiamo già detto sopra, nel battesimo di
Cristo, che era modello del nostro, bisognava mostrare ciò che
avviene nel nostro battesimo. Ora, il battesimo dei fedeli diventa
cosa sacra per l'invocazione e la virtù della Trinità, conforme alle
parole di S. Matteo: "Andate, insegnate a tutti i popoli,
battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".
Perciò "nel battesimo di Cristo", spiega S. Girolamo, "viene fatto
conoscere il mistero della Trinità: il Signore, che viene battezzato
nella sua natura umana; lo Spirito Santo, che discende in forma
di colomba; il Padre, la cui voce si fa udire per rendere
testimonianza al Figlio". Era quindi opportuno che in quel battesimo
si facesse sentire la voce del Padre.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. La missione visibile aggiunge
qualche cosa alla semplice apparizione, cioè l'autorità di colui che manda. Ecco perché del Figlio e dello Spirito Santo, i quali procedono
da un altro, si dice non soltanto che si mostrano, ma che
vengono inviati visibilmente. Il Padre invece, che non procede
da altri, può mostrarsi, ma non può essere visibilmente mandato.
2. Il Padre si manifesta mediante la
voce, solo in quanto la
produce o parla servendosi di essa. E poiché è proprio del Padre
produrre il Verbo, il che equivale a dire, o parlare, era
convenientissimo che il Padre si sia manifestato mediante la voce, che
esprime la parola (verbum). Quindi l'emissione della voce dal
Padre proclama la filiazione del Verbo. E come le sembianze della
colomba, in cui è apparso lo Spirito Santo, non sono la natura di
questo, né le sembianze umane, in cui è apparso il Figlio, sono
la natura stessa del Figlio di Dio; così neppure la voce appartiene
alla natura del Verbo o del Padre che parlava. Ecco perché il
Signore poteva dire: del Padre "voi non avete sentito la voce,
né visto mai il suo volto". In questa maniera, spiega il
Crisostomo, "li introduceva lentamente nel dogma filosofico, mostrando
loro che in Dio non c'è né voce né immagine, ma egli sta al
di sopra delle figure e delle parole umane". E come tutta la
Trinità produsse sia la colomba che la natura umana assunta da
Cristo, così tutta la Trinità ha prodotto anche la vibrazione di
quella voce. Tuttavia nella voce si manifesta, nell'atto di parlare,
il Padre soltanto, come soltanto il Figlio ha assunto la natura
umana e nella colomba si è rivelato solo lo Spirito Santo, come
spiega di S. Agostino.
3. La divinità di Cristo non doveva essere svelata alla sua
nascita, ché piuttosto andava occultata nei difetti dell'età infantile.
Ma, una volta raggiunta l'età matura, in cui doveva insegnare,
far miracoli e attirare gli uomini a sé, allora bisognava che il
Padre proclamasse la sua divinità, affinché il suo insegnamento
fosse più credibile. Per questo egli dice: "Il Padre, che mi ha
mandato, mi ha reso testimonianza". E ciò soprattutto nel battesimo,
mediante il quale gli uomini rinascono come figli adottivi
di Dio. Infatti i figli adottivi sono costituiti tali a somiglianza
del Figlio naturale, secondo le parole di S. Paolo: "Coloro che
egli preconobbe, li ha pure predestinati ad essere conformi
all'immagine del suo Figlio". Ecco perché S. Ilario afferma che sopra
Gesù battezzato discese lo Spirito Santo e fu udita la voce del
Padre che diceva: "Questo è il mio Figlio diletto", "affinché da
quanto avveniva in Cristo, conoscessimo che, dopo il lavacro
dell'acqua, lo Spirito Santo dalle regioni celesti vola su di noi, e con
la voce del Padre viene attuata la nostra adozione a figli di Dio".
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