L'Eucarestia
Summa Theologiae
Somma Teologica III, q. 73
Il sacramento dell'Eucarestia
Secondo l'ordine fissato
dobbiamo ora trattare del sacramento dell'Eucarestia. Primo, del sacramento in se stesso; secondo,
della sua materia; terzo della sua forma; quarto, dei suoi effetti;
quinto, di coloro che possono riceverlo; sesto, di chi lo amministra;
settimo, dei riti di questo sacramento.
Sul primo tema esamineremo sei cose:
1. Se l'Eucarestia sia un
sacramento; 2. Se sia un sacramento unico o molteplice; 3. Se sia
necessario per la salvezza; 4. Le sue denominazioni; 5. La sua
istituzione; 6. Le sue prefigurazioni.
ARTICOLO
1
Se
l'Eucarestia sia un sacramento
SEMBRA che l'Eucarestia non sia un sacramento. Infatti:
1. Non
c'è motivo di ordinare due sacramenti a un unico scopo;
perché ogni sacramento è sufficiente a produrre il proprio effetto.
Ora, stando alle parole di Dionigi, tanto la Cresima che l'Eucarestia sono ordinate a perfezionare;
perciò non può essere
sacramento l'Eucarestia, essendo tale la cresima, secondo quanto
abbiamo già dimostrato.
2. In ciascun sacramento della nuova legge
ciò che visibilmente
cade sotto i sensi, produce l'effetto invisibile del sacramento: così
l'abluzione dell'acqua causa il carattere battesimale e l'abluzione
spirituale, come abbiamo spiegato sopra. Ora, le specie del pane
e del vino che in questo sacramento cadono sotto i sensi, non
producono né il vero corpo di Cristo, che nell'Eucarestia è res et
sacramentum, né il suo corpo mistico che ne è la res tantum. Dunque l'Eucarestia non
è un sacramento della nuova legge.
3. I sacramenti della nuova legge che si servono di una materia
consistono nell'uso della materia: il battesimo, p. es., consiste
nell'abluzione e la cresima nell'unzione del crisma. Se dunque
l'Eucarestia fosse sacramento, consisterebbe nell'uso della materia,
non nella consacrazione di essa. Ma ciò risulta falso, perché forma
di questo sacramento sono le parole che si pronunziano nella consacrazione della materia, come vedremo.
Perciò l'Eucarestia non è un sacramento.
IN CONTRARIO: In una colletta
si chiede: "Che questo tuo
sacramento non costituisca per noi motivo di condanna".
RISPONDO: I sacramenti della Chiesa hanno lo scopo di
provvedere l'uomo nella vita spirituale. Ma la vita dello spirito
somiglia a quella del corpo, essendo le cose corporali immagini di quelle
spirituali. Ora, è evidente che alla vita del corpo, come occorrono
la generazione, per la quale l'uomo incomincia a vivere, e la crescita con la quale raggiunge la perfezione della vita,
così anche
occorre l'alimento per conservarsi in vita. Perciò, come per la vita
spirituale era necessario che ci fosse il battesimo, che è la rigenerazione spirituale, e la cresima, che
è la crescita spirituale, così
era necessario che ci fosse il sacramento dell'Eucarestia, che è l'alimento spirituale.
SOLUZIONE DELLE
DIFFICOLTÀ: 1. Ci sono due tipi di perfezione.
Il primo intrinseco all'uomo stesso, e questa viene raggiunta con
la crescita. E tale perfezione compete alla cresima. Il secondo
consiste nella perfezione che l'uomo consegue col cibo, col vestito
e con altre cose simili. Tale perfezione compete all'Eucarestia, che è una refezione spirituale.
2. L'acqua del battesimo non ha efficacia spirituale in quanto
acqua, ma per la virtù dello Spirito Santo presente in essa, cosicché il Crisostomo spiegando le parole evangeliche,
"Un angelo del
Signore di tempo in tempo...", osserva: "Nei battezzati non opera
la semplice acqua; ma essa lava tutti i peccati dopo che ha ricevuto
la grazia dello Spirito Santo". Ora, come la virtù dello Spirito
Santo sta all'acqua del battesimo, così il vero corpo di Cristo sta
alle specie del pane e del vino. Quindi le specie del pane e del
vino nulla producono, se non in virtù del vero corpo di Cristo.
3. Un sacramento
è tale in quanto contiene qualche cosa di
sacro. Ma una cosa può essere sacra in due modi: in senso assoluto, o relativamente a un'altra cosa. Ora,
è questa appunto la
differenza tra l'Eucarestia e gli altri sacramenti aventi materia
sensibile: l'Eucarestia contiene qualche cosa di sacro in senso
assoluto, cioè il Cristo stesso; l'acqua del battesimo invece contiene qualche cosa di sacro in senso relativo,
cioè una virtù santificatrice, e lo stesso vale del crisma e di altre cose simili.
Ecco perché il sacramento dell'Eucarestia si compie con la stessa
consacrazione della materia, mentre gli altri sacramenti si compiono
applicando la materia alla santificazione dell'uomo.
Da
ciò deriva un'altra differenza. Nel sacramento
dell'Eucarestia la res et sacramentum si trova nella materia stessa; mentre
la res tantum, ossia la grazia conferita, si trova in chi la riceve.
Nel battesimo, al contrario, ambedue le cose si trovano in chi lo
riceve: sia il carattere che è res et sacramentum, sia la grazia della
remissione dei peccati che è res tantum. Lo stesso si dica degli
altri sacramenti.
ARTICOLO
2
Se
l'Eucarestia sia uno o più sacramenti
SEMBRA che l'Eucarestia non sia uno, ma
più sacramenti.
Infatti:
1. In una colletta si prega
così : "Ci purifichino, Signore, i sacramenti che abbiamo ricevuto", e questo si dice in rapporto alla
comunione eucaristica. L'Eucarestia dunque non è un sacramento
unico, ma molteplice.
2.
È impossibile che moltiplicando il genere non resti
moltiplicata la specie: che cioè, p. es., si abbiano più animali restando
un unico uomo. Ma il segno è il genere del sacramento, come
dicemmo sopra. Essendoci dunque nell'Eucarestia più segni, cioè
il pane e il vino, è logico che ci siano più sacramenti.
3. Questo sacramento si compie con la consacrazione della
materia, come si è detto. Ma in questo sacramento duplice
è la
consacrazione della materia. È duplice quindi il sacramento.
IN CONTRARIO: L'Apostolo scrive:
"Poiché uno è il pane, noi, benché molti, siamo un medesimo
corpo, partecipando tutti di un
medesimo pane e di un medesimo calice". Da ciò risulta che l'Eucarestia è il sacramento
dell'unità ecclesiastica. Ma il sacramento
contiene la somiglianza della realtà che sacramentalmente esprime.
Dunque l'Eucarestia è un unico sacramento.
RISPONDO: Come scrive Aristotele,
l'unità si attribuisce non solo
a ciò che è indivisibile o continuo, ma anche a ciò che è perfetto,
completo: p. es., a una casa, o a un uomo. Ora, l'unità di perfezione spetta a una cosa
che possiede tutti gli elementi richiesti dal
suo fine: per l'integrità di un uomo, p. es., si richiedono tutte le
membra necessarie alle attività dell'anima, e per quella di una casa
si richiedono tutte le parti necessarie ad abitarci. Ebbene in tal
senso questo sacramento è unico. Esso infatti è ordinato alla
refezione spirituale che rassomiglia a quella corporale. Ora, alla
refezione corporale occorrono due cose: il cibo che è alimento
solido e la bevanda che è alimento liquido. Conseguentemente
anche alla completezza di questo sacramento concorrono due cose:
il cibo spirituale e la bevanda spirituale, secondo le parole evangeliche:
"La mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda".
Perciò questo sacramento, pur essendo molteplice per la sua
materia, è uno solo per la sua forma e perfezione.
SOLUZIONE DELLE
DIFFICOLTÀ: 1. Nella medesima colletta si dice
prima al plurale: "Ci purifichino i sacramenti che abbiamo ricevuto", e poi al singolare:
"Questo tuo sacramento non costituisca per noi motivo di condanna", per indicare che questo sacramento
è in un certo senso più cose, ma in senso assoluto è un solo
sacramento.
2. Il pane e il vino rispetto alla materia sono due segni distinti,
ma rispetto alla forma e alla perfezione sono un segno solo, costituendo essi insieme un'unica refezione.
3. Dal fatto che nella Eucarestia ci sono due consacrazioni non
si può dedurre se non che questo sacramento è duplice solo materialmente, come abbiamo spiegato.
ARTICOLO
3
Se
questo sacramento sia indispensabile alla salvezza
SEMBRA che questo sacramento sia indispensabile alla salvezza.
Infatti:
1.
Il Signore dice: "Se non mangerete la carne del Figlio
dell'uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la
vita".
Ma in questo sacramento si mangia la carne di Cristo e si beve il
suo sangue. Dunque senza questo sacramento l'uomo non può
avere la salvezza spirituale.
2.
Questo sacramento è un alimento spirituale. Ma
l'alimento materiale è indispensabile alla salute
corporale. Dunque anche questo sacramento è indispensabile alla
salvezza spirituale.
3. Come il battesimo
è il sacramento della passione del Signore,
senza la quale non c'è salvezza, così lo è anche l'Eucarestia: scrive
infatti l'Apostolo: "Ogni volta che mangerete questo pane e
berrete questo calice, annunzierete la morte del Signore fino alla
sua venuta". Perciò come per la salvezza è indispensabile il battesimo,
così lo è pure questo sacramento.
IN CONTRARIO: Scrive S. Agostino:
"Non dovete pensare che
i bambini non possano avere la vita, prima di ricevere il corpo
e il sangue di Cristo".
RISPONDO: In questo sacramento dobbiamo considerare due
cose: il sacramento stesso e l'effetto del sacramento. Si è detto
che l'effetto di questo sacramento è l'unità del corpo mistico, senza
la quale non ci può essere salvezza: poiché nessuno può salvarsi
fuori della Chiesa, come nel diluvio nessuno si salvò fuori dell'arca
di Noè, simbolo della Chiesa, come insegna S. Pietro. Ma dicemmo
sopra che l'effetto di un sacramento si può ottenere prima di ricevere il sacramento, per mezzo del voto stesso di accostarsi al
sacramento. Così prima di ricevere l'Eucarestia l'uomo
può salvarsi in virtù del desiderio di riceverla, come si
è detto sopra.
Ci sono però due differenze. Primo, perché il battesimo è l'inizio
della vita spirituale e "la porta dei sacramenti". L'Eucarestia
invece è quasi "il coronamento" della vita spirituale e "il fine
di tutti i sacramenti", come si disse sopra: poiché le grazie di tutti
i sacramenti preparano, o a ricevere, o a consacrare l'Eucarestia. Perciò mentre ricevere il battesimo
è necessario per iniziare la vita
soprannaturale, ricevere l'Eucarestia è necessario per portarla a
compimento: e neppure è indispensabile riceverla di fatto, ma
basta averne la brama, così come si brama e si desidera il fine.
L'altra differenza sta nel fatto che mediante il battesimo l'uomo
viene ordinato all'Eucarestia. Quindi col battesimo stesso i bambini sono destinati dalla Chiesa all'Eucarestia.
Perciò, come con
la fede della Chiesa essi credono, così per l'intenzione della Chiesa
essi desiderano l'Eucarestia e di conseguenza ne ricevono l'effetto.
Ma al battesimo non vengono indirizzati da un precedente sacramento. Quindi prima di ricevere il battesimo gli adulti soltanto
e non i bambini possono averne il desiderio. Questi ultimi perciò
non possono ottenere l'effetto del battesimo, senza ricevere il battesimo stesso. Ecco
perché l'Eucarestia non è indispensabile alla
salvezza come il battesimo.
SOLUZIONE DELLE
DIFFICOLTÀ:
1. Come dice S. Agostino spiegando il testo evangelico citato,
"per questo cibo e per questa bevanda", che sono la sua carne e il suo sangue,
"vuole intendere
la società del suo corpo e delle sue membra che è la Chiesa, formata dei suoi santi e dei suoi fedeli, predestinati, chiamati,
giustificati e glorificati". Per cui, com'egli stesso altrove fa osservare,
"nessuno deve avere il minimo dubbio che ogni fedele diviene
partecipe del corpo e del sangue del Signore nel momento in cui
col battesimo diviene membro del corpo di Cristo: e dopo essere
stato inserito nell'unità del corpo di Cristo uno non rimane privo
della comunione di quel pane e di quel calice, anche se parte da
questo mondo prima di mangiare quel pane e di bere quel calice".
2. Tra l'alimento materiale e quello spirituale,
c'è questa differenza, che l'alimento materiale viene assimilato nella sostanza
di chi lo prende e quindi non può giovare all'uomo per la conservazione della vita, se non viene preso realmente. L'alimento
spirituale, al contrario, assimila a sé l'uomo, secondo le parole che
S. Agostino racconta di essersi come sentito dire da Cristo: "Né
tu muterai me in te, come il cibo della tua carne; ma tu sarai
mutato in me". Ora, uno può mutarsi nel Cristo e incorporarsi
a lui con il desiderio dello spirito, anche senza ricevere questo sacramento.
Perciò il paragone non regge.
3. Il battesimo
è il sacramento della morte e della passione di
Cristo, in quanto l'uomo viene rigenerato in Cristo per virtù della
sua passione. L'Eucarestia invece è il sacramento della passione
di Cristo in quanto l'uomo viene unito perfettamente con Cristo
immolato (per noi). Ecco perché mentre il battesimo viene denominato "il sacramento della
fede", la quale è il sacramento della
vita spirituale; l'Eucarestia viene chiamata "il sacramento della
carità", la quale è il "legame perfetto", secondo l'espressione di
S. Paolo.
ARTICOLO 4
Se siano convenienti i vari nomi con i quali viene indicato questo
sacramento
SEMBRA che non siano convenienti i vari nomi con i quali viene
indicato questo sacramento. Infatti:
1. I nomi devono corrispondere alle
cose. Ma questo sacramento è uno solo, come si è detto. Non deve dunque avere più nomi.
2. La specie non
è ben indicata con quello che è comune a tutto
il genere. Ma l'Eucarestia è un sacramento della nuova legge.
Ora, tutti i sacramenti hanno in comune di conferire la grazia, il
che è indicato dal termine eucarestia, che significa buona grazia.
Inoltre tutti i sacramenti ci soccorrono in via, cioè nella vita presente: hanno
cioè la funzione di viatico. Così in tutti i sacramenti
si fa qualche cosa di sacro: il che spetta al sacrificio. Infine con
tutti i sacramenti i fedeli comunicano tra loro scambievolmente: ed è questo il senso della parola greca sinassi, e di quella latina
comunione. Perciò non è conveniente che codesti nomi siano riservati a questo sacramento.
3. Ostia
è lo stesso che sacrificio. Perciò come non è appropriato
il termine sacrificio, così non lo è neppure quello di ostia.
IN CONTRARIO: Codesti nomi sono nell'uso dei
fedeli.
RISPONDO: Questo sacramento ha tre significati. Il primo
riguarda il passato, in quanto commemora la passione del Signore, la
quale è stata un vero sacrificio, come sopra abbiamo spiegato.
E per questo si denomina sacrificio.
Il secondo significato riguarda l'effetto presente, cioè l'unità
della Chiesa in cui gli uomini vengono compaginati per mezzo di
questo sacramento. Per tale motivo esso si denomina comunione
o sinassi: spiega infatti il Damasceno, che "si dice comunione, perché mediante l'Eucarestia comunichiamo con il Cristo, sia in
quanto partecipiamo della sua umanità e divinità, sia in quanto
comunichiamo e ci uniamo tra noi vicendevolmente".
Il terzo significato riguarda il futuro:
poiché questo sacramento è prefigurativo della beatitudine divina che si
realizzerà nella
patria. E sotto tale aspetto esso si denomina viatico, in quanto
ci fornisce la via per giungervi. - Per la stessa ragione si denomina
anche Eucarestia, cioè buona grazia, perché "grazia di Dio è la
vita eterna", come si esprime S. Paolo; oppure perché contiene
il Cristo che è pieno di grazia.
In greco si dice pure metalessi, ossia assunzione, perché, come
spiega il Damasceno, "con essa noi assumiamo la divinità del Figlio".
SOLUZIONE DELLE
DIFFICOLTÀ:
1. Niente proibisce che una
medesima cosa abbia più nomi secondo le sue diverse proprietà, o
effetti.
2.
Ciò che è comune a tutti i sacramenti, si attribuisce per
antonomasia all'Eucarestia a motivo della sua eccellenza.
3. L'Eucarestia si dice sacrificio in quanto rappresenta la
passione di Cristo. E si dice ostia in quanto contiene il Cristo in
persona, che è "ostia di soavità", come si esprime S. Paolo.
ARTICOLO 5
Se l'istituzione di questo sacramento sia stata
conveniente
SEMBRA che l'istituzione di questo sacramento non sia stata
conveniente. Infatti:
1.
"Ci nutrono le cose stesse che ci danno l'essere",
dice
Aristotele. Ma dal battesimo, che è la rigenerazione spirituale,
riceviamo l'essere spirituale, come osserva Dionigi. Dal battesimo
dunque riceviamo pure il nutrimento. Perciò non era necessario
istituire l'Eucarestia quale nutrimento spirituale.
2. Questo sacramento unisce gli uomini a Cristo come membra
al capo. Ma Cristo è il capo di tutti gli uomini, anche di quelli che
vissero all'inizio del mondo, come si disse sopra. Dunque l'istituzione di questo sacramento non doveva essere differita fino alla
Cena del Signore.
3. Questo sacramento si chiama memoriale della passione del
Signore, secondo le parole evangeliche: "Fate questo in mia memoria".
Ma "la memoria è delle cose passate". Perciò questo
sacramento non doveva essere istituito prima della passione di Cristo.
4. All'Eucarestia, che non si deve dare se non ai battezzati,
noi veniamo ordinati dal battesimo. Ma il battesimo fu istituito
dopo la passione e la risurrezione di Cristo, come risulta dal Vangelo. Dunque non era giusto che questo sacramento fosse istituito
prima della passione di Cristo.
IN CONTRARIO: Questo sacramento fu istituito da Cristo, di cui
sta scritto: "Fece bene ogni cosa".
RISPONDO: Era conveniente che questo sacramento fosse
istituito nella Cena, cioè in quella circostanza in cui Cristo per l'ultima
volta si trattenne con i suoi discepoli. Primo, a motivo di ciò che
esso contiene. Racchiude infatti sacramentalmente Cristo medesimo. Cosicché Cristo
lasciò se stesso ai discepoli sotto la specie
sacramentale nel momento in cui stava per separarsi da loro nella
sua specie reale, come in assenza dell'imperatore si espone alla
venerazione la sua immagine. Di qui le parole di Eusebio (di Emesa): "Stando per sottrarre agli sguardi degli altri il corpo che
aveva assunto per trasferirlo in cielo, era necessario che nel giorno della Cena consacrasse per noi il sacramento del suo corpo e del
suo sangue, perché fosse per sempre onorato nel mistero quel corpo
che allora veniva offerto per il riscatto".
Secondo,
perché senza la passione di Cristo non ci poté mai
essere salvezza, in conformità alle parole di S. Paolo: "Dio ha
prestabilito Cristo quale mezzo di propiziazione per la fede nel
suo sangue". Era quindi necessario che in ogni tempo presso gli
uomini qualche cosa rappresentasse la passione del Signore. Di
essa nel Vecchio Testamento il simbolo principale era l'agnello
pasquale; tanto che l'Apostolo afferma: "Qual nostra Pasqua è stato immolato il Cristo". Ora, nel Nuovo Testamento doveva
subentrare ad esso il sacramento dell'Eucarestia, che è commemorativo della passione avvenuta, come l'agnello pasquale era
prefigurativo della passione futura. Era quindi conveniente che
nell'imminenza della passione, dopo aver celebrato l'antico, venisse
istituito il nuovo sacramento, come dice il Papa S. Leone.
Terzo,
perché le cose che sono dette per ultime, specialmente
dagli amici al momento della separazione rimangono più impresse
nella memoria: perché allora più si accende l'affetto verso gli amici,
e le cose che più ci commuovono, s'imprimono maggiormente nell'animo. Poiché dunque, come osserva il Papa S.
Alessandro, "tra tutti i sacrifici nessuno può essere superiore a quello del corpo
e del sangue di Cristo, né alcuna oblazione può essere migliore di
questa", affinché fosse tenuto in maggiore venerazione, il Signore istituì questo sacramento sul punto di separarsi dai suoi discepoli.
Di qui le parole di S. Agostino : "Il Salvatore per far capire con più efficacia la grandezza di questo mistero, lo volle per ultimo
imprimere più vivamente nei cuori e nella memoria dei suoi discepoli, dai quali si separava per andare alla
morte".
SOLUZIONE DELLE
DIFFICOLTÀ:
1. "Ci nutrono le stesse cose che
ci dànno l'essere", ma non è detto che arrivino a noi nella stessa
maniera. Infatti le cose che ci danno l'essere, giungono a noi per
la via della generazione: le stesse cose però per nutrirci arrivano
a noi per la via della nutrizione. Quindi come per il battesimo
veniamo rigenerati in Cristo, così per l'Eucarestia ci nutriamo di
Cristo.
2. L'Eucarestia
è il sacramento perfetto della passione del
Signore, in quanto contiene il Cristo stesso che ha sofferto. Non poté perciò essere istituita prima
dell'incarnazione: quello invece
era il tempo dei sacramenti che dovevano prefigurare la passione
del Signore.
3. Questo sacramento fu istituito nella Cena,
perché in seguito
fosse il memoriale della passione del Signore dopo il compimento di quest'ultima. Di qui il riferimento esplicito al futuro in quelle
parole: "Ogni volta che farete questo".
4. L'istituzione dei sacramenti segue l'ordine d'intenzione. Ora,
il sacramento dell'Eucarestia, sebbene posteriore al battesimo nella
recezione, lo precede in ordine d'intenzione. Quindi dovette essere
istituito prima.
Oppure si
può rispondere che il battesimo era già stato istituito
nello stesso battesimo di Cristo. Tanto che alcuni erano già stati
battezzati con il battesimo cristiano, come si legge nel Vangelo.
ARTICOLO 6
Se
l'agnello pasquale fosse la principale figura di questo
sacramento
SEMBRA che l'agnello pasquale non fosse la principale figura di
questo sacramento. Infatti:
1. Il Cristo viene detto
"sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec",
perché Melchisedec rappresentò il sacrificio di Cristo
"offrendo pane e vino". Ora, è l'evidenza della somiglianza che fa
denominare una cosa da un'altra. Dunque il sacrificio di Melchisedec fu la principale figura di questo sacramento.
2. Il passaggio del Mar Rosso fu figura del battesimo, secondo
S. Paolo: "Tutti furono battezzati nella nube e nel mare". Ma
l'immolazione dell'agnello pasquale precedette il passaggio del Mar
Rosso, cui seguì la manna, come l'Eucarestia segue il battesimo. Perciò la manna raffigura questo sacramento meglio dell'agnello
pasquale.
3. L'effetto
più grande di questo sacramento è d'introdurci nel
regno dei cieli, quale viatico. Ora, ciò era simboleggiato specialmente dal rito dell'espiazione, quando
"il sommo sacerdote entrava
una volta all'anno col sangue nel sancta sanctorum", come argomenta l'Apostolo. Quel sacrificio fu dunque una figura
più esplicita
di questo sacramento che l'agnello pasquale.
IN CONTRARIO: L'Apostolo scrive:
"Qual Pasqua nostra fu immolato il Cristo. Celebriamo dunque la festa con gli azzimi della
purità e della verità".
RISPONDO: In questo sacramento possiamo considerare tre
elementi: quello che è sacramentum tantum, ossia il pane e il vino;
quello che è res et sacramentum, ossia il corpo vero di Cristo; quello
che è res tantum, ossia l'effetto di questo sacramento. Ora, per
quanto riguarda il sacramentum tantum, la figura principale dell'Eucarestia è l'oblazione di Melchisedec, il quale
"offrì pane e
vino". Per quanto invece riguarda il Cristo stesso immolato, che è contenuto in questo sacramento, la figura principale va
riscontrata in tutti i sacrifici del Vecchio Testamento, specialmente nel
sacrificio dell'espiazione che era solennissimo. - Per quanto poi
riguarda l'effetto (dell'Eucarestia) la principale figura fu la manna,
che "aveva in sé ogni delizia", come dice la Sapienza, come la
grazia di questo sacramento che ristora l'anima sotto ogni aspetto.
Ma l'agnello pasquale prefigurava questo sacramento sotto tutti
e tre questi aspetti. Quanto al primo, perché si mangiava con i
pani azzimi, a norma dell'Esodo: "Mangeranno le carni e i pani azzimi". Quanto al secondo,
perché veniva immolato da tutti i
figli d'Israele nella quattordicesima luna, a prefigurare la passione
di Cristo, che per l'innocenza viene denominato agnello. Quanto
all'effetto, perché il sangue dell'agnello pasquale protesse i figli
d'Israele dall'angelo devastatore e li liberò dalla schiavitù d'Egitto.
Dunque l'agnello pasquale va considerato come la figura principale
dell'Eucarestia, perché la prefigurava sotto tutti gli aspetti.
Sono
così risolte anche le difficoltà.
|