I Sacramenti
Somma Teologica III, q. 65
Il numero dei sacramenti
Dobbiamo ora considerare il numero dei sacramenti.
In proposito tratteremo quattro argomenti: 1. Se i sacramenti
siano sette; 2. Il loro ordine reciproco; 3. Il confronto tra essi;
4. Se tutti siano necessari alla salvezza.
ARTICOLO
1
Se i sacramenti debbano essere sette
SEMBRA che i sacramenti non debbano essere
sette. Infatti:
1. I sacramenti hanno efficacia dalla virtù divina e dalla
passione di Cristo. Ma unica è la virtù divina e unica la passione di
Cristo, il quale "con una sola offerta ha perfezionato i santificati",
come dice S. Paolo. Quindi non ci doveva essere che un unico
sacramento.
2. Il sacramento è diretto contro le miserie del peccato. Ora, le
miserie del peccato sono due: la pena e la colpa. Quindi dovrebbero bastare due sacramenti.
3. I sacramenti, dice Dionigi, rientrano nelle funzioni della
gerarchia ecclesiastica. Ma secondo lo stesso Dionigi i compiti della
gerarchia sono tre: "purificazione, illuminazione e perfezionamento". Dunque non devono esserci che tre sacramenti.
4. S. Agostino osserva, che i sacramenti della nuova legge sono
"meno numerosi" dei sacramenti della legge antica. Ma nell'antica
legge non c'era nessun sacramento che corrispondesse alla cresima
e all'estrema unzione. Perciò questi non devono annoverarsi tra
i sacramenti della nuova legge.
5. La lussuria non è un peccato più grave degli altri; e
l'abbiamo dimostrato nella Seconda Parte. Ma per difendere dagli
altri peccati non è stato istituito nessun sacramento. Quindi neppure doveva essere istituito il sacramento del matrimonio per
difendere dalla lussuria.
IN CONTRARIO: Sembra che i sacramenti siano più di sette. Infatti:
1. I sacramenti sono dei
"segni sacri". Ma nella Chiesa si fanno
molte altre benedizioni con segni sensibili, come l'acqua benedetta,
la consacrazione degli altari e cose simili. Perciò i sacramenti sono
più di sette.
2. Ugo di S. Vittore afferma che sacramenti dell'antica legge
erano le oblazioni, le decime, i sacrifici. Ma il sacrificio della Chiesa
è uno dei sacramenti, quello che chiamiamo Eucaristia. Quindi
anche le oblazioni e le decime devono considerarsi sacramenti.
3. Esistono tre specie di peccato: originale, mortale e veniale.
Ora, contro il peccato originale c'è il battesimo; e contro il peccato mortale la penitenza. Dunque dovrebbe esserci oltre i sette
un ottavo sacramento contro il peccato veniale.
RISPONDO:
Come abbiamo già notato, i sacramenti della Chiesa
mirano a due scopi: a perfezionare l'uomo in ciò che spetta al
culto di Dio secondo la religione cristiana; e a fornire i rimedi
contro il peccato. Per entrambi gli scopi è opportuno il numero
di sette sacramenti.
Infatti la vita dello spirito ha una certa analogia con la vita
del corpo; come in genere tutte le cose corporali hanno una certa
somiglianza con quelle spirituali. Ora, nella vita fisica sono due
le perfezioni che l'individuo deve raggiungere: una rispetto alla
propria persona; l'altra rispetto alla società in cui vive, essendo
l'uomo per natura un animale socievole. Rispetto a se stesso l'uomo nella sua vita corporale si perfeziona in due modi: primo,
direttamente (per se) acquistando una qualsiasi perfezione; secondo, per accidens, liberandosi da ciò che minaccia la vita, cioè dalle
infermità e da altre cose simili. Il perfezionamento diretto della
vita corporale ha tre tappe. La prima è la generazione, per cui
l'uomo comincia a essere e a vivere. E nella vita dello spirito le
corrisponde il battesimo che è una rigenerazione spirituale; secondo quelle parole di S. Paolo:
"Con il lavacro della rigenerazione,
ecc.". - La seconda è la crescita, per cui uno arriva alla pienezza
della sua statura e della sua forza. E nella vita dello spirito le
corrisponde la cresima, nella quale ci viene dato lo Spirito Santo
per irrobustirci. Difatti ai discepoli già battezzati Gesù disse: "Rimanete in città finché siate rivestiti di forza dall'alto". -
La
terza è la nutrizione, con cui l'uomo conserva in sé la vita e la
forza. E nella vita dello spirito le corrisponde l'Eucaristia. Di qui
le parole evangeliche: "Se non mangerete la carne del Figlio dell'uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita".
Questo sarebbe sufficiente per l'uomo, se egli
avesse fisicamente
e spiritualmente una vita indeperibile; ma poiché oltre che nelle
malattie corporali, incorre in quelle spirituali, cioè nei peccati,
sono necessari all'uomo dei rimedi contro le infermità. E questi
rimedi sono due. Il primo è la guarigione che restituisce la sanità.
Nella vita dello spirito le corrisponde la penitenza, secondo la
preghiera del salmista: "Sana l'anima mia, perché ho peccato contro di te". - L'altro rimedio è il recupero delle forze con una
opportuna dieta e con l'esercizio. Gli corrisponde nella vita dello
spirito l'estrema unzione, la quale toglie le scorie dei peccati e
dispone l'uomo alla gloria finale. Di qui le parole di S. Giacomo: "E se trovasi in peccati, gli saranno rimessi".
Rispetto poi alla collettività l'uomo si perfeziona in due modi.
Primo, raggiungendo il potere di governare gli altri e di compiere
atti pubblici. E nella vita dello spirito a ciò corrisponde il sacramento dell'ordine; perché, come dice S. Paolo,
"i sacerdoti offrono sacrifici non solo per se stessi, ma anche per il popolo". -
Secondo, con la propagazione della specie. E questo avviene
mediante il matrimonio, tanto per la vita corporale che per quella
spirituale; perché esso non è soltanto sacramento, ma anche ufficio di natura.
Da ciò risulta giustificato il numero dei sacramenti, anche sotto
l'aspetto di rimedi contro le miserie del peccato. Il battesimo
infatti è contro l'assenza della vita spirituale; la cresima contro
la debolezza spirituale che si riscontra nei neofiti; l'Eucaristia
contro la labilità dell'animo rispetto al peccato; la penitenza contro il peccato attuale commesso dopo il battesimo; l'estrema
unzione contro le scorie dei peccati non tolte del tutto dalla
penitenza, o per trascuratezza, o per ignoranza; l'ordine contro il
dissolvimento della collettività; il matrimonio contro la concupiscenza
personale e contro i vuoti che la morte apre nella società.
Alcuni
però cercano di giustificare il numero dei sacramenti
in rapporto alle virtù, alle colpe e ai castighi: alla fede fanno così
corrispondere il battesimo diretto contro il peccato originale; alla
speranza l'estrema unzione, diretta contro il peccato veniale; alla
carità l'Eucaristia, la quale è ordinata contro i castighi dovuti ai
peccati di malizia; alla prudenza corrisponde l'ordine, diretto
contro l'ignoranza; alla giustizia la penitenza, ordinata a riparare
il peccato mortale; alla temperanza il matrimonio, diretto contro
la concupiscenza; alla fortezza la cresima, diretta contro la debolezza, o fragilità.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Una medesima causa principale adopera diversi strumenti per effetti diversi, secondo le
esigenze delle cose da fare. Parimente la virtù di Dio e la passione
di Cristo operano in noi con sacramenti diversi come mediante
strumenti diversi.
2. Peccati e castighi si diversificano secondo la loro specie,
perché ci sono specie diverse di colpe e di pene: si distinguono
però anche secondo la diversità degli stati e delle condizioni umane.
E in ordine a ciò era opportuno che i sacramenti fossero nel numero che abbiamo detto.
3. Nelle funzioni gerarchiche dobbiamo distinguere gli agenti,
i beneficiari e le azioni. Gli agenti sono i ministri della Chiesa.
E ad essi spetta il sacramento dell'ordine. - I beneficiari sono
coloro che si accostano ai sacramenti. Essi sono procreati dal
matrimonio. - Le azioni poi sono "purificazione", "illuminazione"
e "perfezionamento". Ma la purificazione da sola non può costituire un sacramento della nuova legge, il quale conferisce la grazia:
è compito invece di certi sacramentali, come la catechesi e gli
esorcismi. La purificazione invece assieme all'illuminazione spetta
al battesimo, secondo Dionigi; secondariamente però, ossia per
i recidivi, spetta alla penitenza e all'estrema unzione. Il perfezionamento poi rispetto alla virtù, che quasi costituisce la nostra
perfezione formale, spetta alla cresima; invece rispetto al
conseguimento del fine spetta all'Eucarestia.
4. Nel sacramento della cresima ci viene data la pienezza dello
Spirito Santo per irrobustirci; e nell'estrema unzione l'uomo viene preparato immediatamente alla gloria:
ebbene, nessuna di queste
due cose spettava all'antico Testamento. Perciò niente poteva
corrispondere a questi sacramenti nell'antica legge. Nondimeno
nella legge antica i sacramenti furono più numerosi per la molteplicità dei
sacrifici e delle cerimonie.
5. Contro la concupiscenza dei piaceri venerei era bene che fosse
provveduto un rimedio speciale con un sacramento: primo, perché
tale concupiscenza vizia non solo la persona, ma anche la natura;
secondo, perché essa è tanto forte da assorbire la ragione.
6. L'acqua benedetta e le altre benedizioni non si chiamano
sacramenti, perché non raggiungono l'effetto dei sacramenti che
è il conseguimento della grazia. Sono piuttosto delle disposizioni
ai sacramenti: o in quanto rimuovono gli ostacoli, come l'acqua
benedetta usata contro le insidie del demonio e contro i peccati
veniali; oppure in quanto preparano l'amministrazione dei sacramenti: così si consacrano gli altari e i vasi per rispetto verso
l'Eucarestia.
7. Le oblazioni e le decime, sia nella legge di natura che in
quella mosaica, non avevano soltanto lo scopo di sostentare i ministri del culto e i poveri, ma anche quello di prefigurare
(i tempi messianici): perciò erano sacramenti. Attualmente invece non
hanno più quest'ultimo compito: e quindi non sono sacramenti.
8. Per distruggere il peccato veniale non occorre l'infusione
della grazia. Perciò, siccome ciascun sacramento della nuova legge infonde la grazia,
nessun sacramento della nuova legge è fatto
appositamente contro il peccato veniale, che però può essere cancellato con i sacramentali: p.
es., con l'acqua benedetta e cose
simili. - Alcuni però dicono che contro il peccato veniale è ordinata l'estrema unzione. Ma di ciò si parlerà a suo tempo.
ARTICOLO
2
Se stia bene l'ordine accennato dei sacramenti
SEMBRA che non vada bene l'ordine accennato dei sacramenti.
Infatti:
1. Come dice S. Paolo,
"è prima l'elemento animale e dopo
viene quello spirituale". Ma con il matrimonio l'uomo riceve la
prima generazione che è animale; con il battesimo poi viene rigenerato una seconda volta spiritualmente. Dunque il matrimonio
deve precedere il battesimo.
2. Con il sacramento dell'ordine si riceve il potere di compiere
azioni sacramentali. Ma l'agente precede le sue operazioni. Dunque l'ordine deve precedere sia il battesimo, sia gli altri
sacramenti.
3. L'Eucarestia è nutrimento spirituale, mentre la cresima si
equipara alla crescita. Ma il nutrimento è causa della crescita;
e conseguentemente la precede. Perciò l'Eucarestia viene prima
della cresima.
4. La penitenza dispone l'uomo all'Eucarestia. Ma la
disposizione precede la perfezione. Dunque la penitenza deve precedere
l'Eucarestia.
5. Ciò che si avvicina di più all'ultimo fine viene dopo. Ma
l'estrema unzione è tra tutti i sacramenti la più vicina all'ultimo
fine della beatitudine. Deve dunque avere l'ultimo posto tra i
sacramenti.
IN CONTRARIO: I sacramenti vengono disposti da
tutti ordinariamente come sopra.
RISPONDO: La giustificazione dell'ordine dei sacramenti risulta
da quanto abbiamo detto. Infatti l'unità viene prima della
moltiplicità, e quindi i sacramenti che sono ordinati alla perfezione
dell'individuo precedono naturalmente quelli che sono ordinati alla perfezione della
collettività. Perciò all'ultimo posto tra i sacramenti
troviamo l'ordine e il matrimonio, che hanno per fine la
perfezione della collettività; ma il matrimonio viene dopo l'ordine,
perché partecipa meno della vita spirituale a cui sono destinati
i sacramenti.
Tra i sacramenti che sono ordinati alla perfezione dell'individuo,
vengono prima naturalmente quelli che vi sono ordinati direttamente a confronto di quelli che vi sono ordinati indirettamente
come la penitenza e l'estrema unzione, cioè per rimuovere eventuali impedimenti. Ma l'estrema unzione, che completa il
risanamento spirituale, è naturalmente posteriore alla penitenza che lo
inizia.
Degli altri tre sacramenti ha evidentemente la precedenza il
battesimo, che è rigenerazione spirituale; segue la cresima, che
è ordinata alla perfezione formale della virtù; ultima viene l'Eucarestia, perché tende alla perfezione del fine.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Il matrimonio in quanto è
ordinato alla vita animale, è ufficio di natura. Per quanto invece
ha di soprannaturale, è sacramento. E si mette all'ultimo posto,
perché ha il minimo di spiritualità.
2. Prima di operare bisogna aver raggiunto la perfezione.
Perciò i sacramenti che perfezionano l'uomo in se stesso, hanno la
precedenza sul sacramento dell'ordine, che rende l'uomo perfezionatore degli altri.
3. Il nutrimento precede la crescita come causa, ma la segue
in quanto conserva l'uomo nella perfezione della sua statura e della
sua forza. Ecco perché l'Eucarestia si può anteporre alla cresima,
come fa Dionigi, e può posporsi, come fa il Maestro (delle Sentenze).
4. Il ragionamento sarebbe esatto, se la penitenza occorresse
necessariamente come preparazione all'Eucarestia. Ma ciò non è
vero, perché uno che fosse senza peccato mortale, non avrebbe
bisogno della penitenza per ricevere l'Eucarestia. Questo rende
evidente che la penitenza prepara alla Eucarestia occasionalmente,
cioè nell'ipotesi del peccato. In proposito si legge nella Scrittura: "Tu, Signore, Dio dei giusti, non imponi penitenza ai buoni".
5. Per la ragione addotta l'estrema unzione è l'ultimo tra i
sacramenti che sono destinati alla perfezione dell'individuo.
ARTICOLO
3
Se il sacramento dell'Eucarestia sia il più grande dei sacramenti
SEMBRA che il sacramento dell'Eucarestia non sia il più grande
dei sacramenti. Infatti:
1. Il bene comune è superiore al bene privato, come osserva
Aristotele. Ma il matrimonio è ordinato al bene comune dell'umanità attraverso la generazione; il sacramento dell'Eucarestia
invece è ordinato al bene privato di chi la riceve. Questo dunque
non è il supremo dei sacramenti.
2. Sembra che i sacramenti più nobili siano quelli che vengono
conferiti da un ministro più alto. Ma i sacramenti della cresima
e dell'ordine sono conferiti solo dal vescovo, che è un ministro
superiore al semplice sacerdote il quale può amministrare l'Eucarestia. Dunque quei due sacramenti sono superiori.
3. I sacramenti sono tanto più importanti, quanto più grande
è la loro efficacia. Ma alcuni sacramenti, cioè il battesimo, la cresima e l'ordine, imprimono il carattere; ciò che non fa l'Eucarestia.
Dunque quei sacramenti sono più importanti.
4. Superiore è ciò da cui dipendono le altre cose e non viceversa.
Ma dal battesimo dipende l'Eucarestia, perché nessuno può ricevere l'Eucarestia se non è battezzato. Perciò il battesimo è
superiore all'Eucarestia.
IN CONTRARIO: Dionigi dichiara che
"nessuno può raggiungere
la perfezione gerarchica se non per mezzo dell'Eucarestia santissima". Dunque questo sacramento è il più grande e il
coronamento di tutti gli altri.
RISPONDO: Assolutamente parlando, il sacramento
dell'Eucarestia è il più grande di tutti i sacramenti. Ciò risulta da tre
considerazioni. Primo, perché contiene realmente Cristo in persona:
negli altri sacramenti invece si trova una virtù strumentale partecipata da Cristo, come sopra abbiamo spiegato.
Infatti ciò che
è tale per essenza è sempre superiore a ciò che lo è per partecipazione.
Secondo, ciò risulta dall'ordine esistente tra i sacramenti: tutti
gli altri sacramenti infatti sono ordinati all'Eucarestia come al
loro fine. È chiaro, p. es., che il sacramento dell'ordine mira alla
consacrazione dell'Eucarestia. Il sacramento del battesimo tende
alla comunione eucaristica. A questa l'uomo viene sotto altro
aspetto disposto anche dalla cresima, perché non si astenga per
vergogna dal sacramento eucaristico. Così la penitenza e l'estrema unzione preparano l'uomo a ricevere degnamente il corpo di
Cristo. Il matrimonio poi si riferisce all'Eucarestia almeno per il
suo simbolismo, in quanto rappresenta l'unione di Cristo con la
Chiesa, di cui l'Eucarestia raffigura l'unità, onde S. Paolo ha scritto: "Grande è questo sacramento: lo dico a riguardo di Cristo
e della Chiesa".
Terzo, ciò risulta dal rituale dei sacramenti. Infatti la recezione
di quasi tutti i sacramenti si completa con la comunione eucaristica, come osserva Dionigi: gli ordinandi, p. es., e i neo battezzati
adulti ricevono in fine anche la comunione.
Gli altri sacramenti poi si possono confrontare tra loro
sotto
vari punti di vista. Sotto l'aspetto della necessità il battesimo
è il primo dei sacramenti; sotto quello della perfezione il primo
è il sacramento dell'ordine; il sacramento della cresima occupa un
posto intermedio; i sacramenti invece della penitenza e dell'estrema unzione sono al di sotto dei precedenti, perché
essi, come abbiamo visto, sono ordinati non direttamente ma indirettamente
alla vita cristiana, cioè quali rimedi contro eventuali deficienze.
Dei due l'estrema unzione sta alla penitenza come la cresima al
battesimo, cosicché la penitenza è più necessaria, ma l'estrema
unzione implica una perfezione maggiore.
SOLUZIONE DELLE
DIFFICOLTÀ: 1. Il matrimonio persegue il bene
comune fisico, ma il bene comune spirituale di tutta la Chiesa è
contenuto realmente nel sacramento dell'Eucarestia.
2. L'ordine e la cresima deputano i fedeli di
Cristo a dei compiti particolari che si riallacciano alla funzione di principe. Perciò
conferire tali sacramenti è competenza esclusiva del vescovo, che
è quasi principe nella Chiesa. Il sacramento dell'eucarestia invece
non deputa a nessun compito speciale, ma piuttosto, come dicemmo, questo sacramento è il fine di tutti gli altri compiti.
3. Il carattere sacramentale, come è stato già
spiegato, è una
partecipazione del sacerdozio di Cristo. Perciò il sacramento, che
unisce l'uomo a Cristo in persona, è più degno dei sacramenti che
imprimono il carattere di Cristo.
4. L'argomentazione fa leva sulla necessità. E
sotto tale aspetto il battesimo, essendo di estrema necessità, è il primo dei
sacramenti. L'ordine e la cresima invece hanno una certa
superiorità
per il compito annesso, e il matrimonio per il suo simbolismo.
Niente infatti impedisce che una cosa sia superiore relativamente,
mentre non lo è in senso assoluto.
ARTICOLO 4
Se tutti i sacramenti siano necessari alla salvezza
SEMBRA che tutti i sacramenti siano necessari alla salvezza.
Infatti:
1. Ciò che non è necessario, è superfluo. Ma nessun sacramento
è superfluo, perché Dio non fa cose inutili. Tutti i sacramenti
quindi sono necessari alla salvezza.
2. Come del battesimo è detto che
"se uno non rinasce dall'acqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio",
così dell'Eucarestia è detto che "se non mangerete la carne del
Figlio dell'uomo e non berrete il suo sangue, non avrete la vita
in voi". Quindi come è necessario il battesimo, così lo è l'Eucarestia.
3. Senza il sacramento del battesimo ci si può salvare, purché,
come vedremo in seguito, non il disprezzo della religione, ma una
forza maggiore impedisca di riceverlo. Ora, in qualsiasi sacramento il disprezzo della religione impedisce la salvezza dell'uomo.
Dunque tutti i sacramenti sono ugualmente necessari alla salvezza.
IN CONTRARIO: I bambini si salvano con il solo battesimo, senza
altri sacramenti.
RISPONDO: La necessità in rapporto al fine, della quale ora
parliamo, può attribuirsi a una cosa in due maniere. Primo, come
necessità assoluta, senza la quale non si può raggiungere il fine:
il cibo, p. es., è necessario così alla vita umana. - Secondo, come
necessità di convenienza, senza di cui il fine non si raggiunge con
facilità: così il cavallo è necessario per viaggiare. E questa non
è una necessità assoluta.
Ora, secondo il primo tipo di necessità tre sono i sacramenti
necessari. Due per l'individuo: cioè il battesimo in maniera diretta e assoluta, la penitenza invece nella supposizione di un peccato
mortale dopo il battesimo. Il sacramento dell'ordine poi è necessario per la Chiesa; perché, come dice la Scrittura,
"dove non c'è
governo, il popolo va in rovina".
Per il secondo tipo di necessità sono necessari gli altri
sacramenti. Infatti la cresima completa il battesimo; l'estrema unzione
la penitenza; mentre il matrimonio conserva la comunità della
Chiesa mediante la procreazione della prole.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ:
1. Perché una cosa non sia superflua, basta che sia necessaria in uno dei due modi.
Così sono
necessari tutti i sacramenti, secondo le spiegazioni che abbiamo
dato.
2. Le parole del Signore che abbiamo riferito vanno applicate,
come spiega S. Agostino, alla manducazione spirituale e non alla
sola comunione sacramentale.
3. Sebbene il disprezzo di qualunque sacramento impedisca la
salvezza, tuttavia non c'è disprezzo del sacramento, se uno non
procura di riceverne qualcuno che non è indispensabile alla salvezza. Altrimenti coloro che non ricevono l'ordine, o che non
contraggono matrimonio, disprezzerebbero tali sacramenti.
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