Beato Giacomo Alberione, Preghiere I Stazione Gesù innocentissimo accetta per la gloria di Dio e la pace degli uomini la ingiusta sentenza di morte pronunciata contro di lui da Pilato (cf. Mc 15,15; Lc 23,25). Amorosissimo Gesù, per tuo amore, e in penitenza dei miei peccati,
accetto la mia morte con tutti i dolori, le pene e gli affanni che l'accompagneranno. II Stazione Gesù riceve sulle spalle la croce. Gesù Maestro ci invita: «Chi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (cf. Mt 16,24). Sì, voglio venire dietro di te, o divino Maestro, mortificando le mie passioni
e accettando la mia croce quotidiana. III Stazione Gesù affranto dall'agonia del Getsemani, martoriato dalla flagellazione e incoronazione di spine, sfinito dal digiuno, cade per la prima volta sotto l'enorme peso della croce (cf. Mt 26,38s; Mc 15,15; Gv 19,2.17). Gesù è caduto per sostenere i cadenti. Molte sono le tentazioni del demonio,
della carne, del mondo. IV Stazione Gesù, che porta la croce, incontra sua Madre trafitta nell'anima da una spada di dolore. Il cuore di Gesù e il cuore di Maria sono uniti anche nella stessa passione (cf. Lc 23,27). Ecco i due cuori che tanto hanno amato gli uomini e nulla hanno risparmiato per essi. V Stazione Gli Ebrei, con finta compassione, «incontrato un uomo di Cirene, lo obbligano a portare la croce di Gesù» (cf. Mt 27,32). Sono anch'io tenuto a cooperare alla redenzione delle anime, completando con le mie sofferenze la passione di Gesù Cristo. VI Stazione La Veronica per pia compassione asciuga il volto a Gesù, e Gesù la ricompensa imprimendo il suo volto in quel lino. Riconosco in questa pia discepola il modello delle anime riparatrici. Comprendo il dovere che ho di riparare
i miei peccati e le altrui offese alla tua divina maestà. VII Stazione Una seconda volta vengono meno le forze a Gesù, ed egli, fatto «obbrobrio degli uomini» e «rifiuto della plebe», cade nuovamente sotto la croce. O buon Maestro, tu sconti così le nostre ricadute nei peccati fatte per malizia, o per esserci messi nell'occasione. VIII Stazione Seguivano Gesù gran popolo e molte donne che piangevano sopra di lui. Egli disse loro: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma su di voi e sui vostri figli» (cf. Lc 23,28). Mi umilio per le molte mie colpe personali e per quelle che altri hanno commesso per i miei cattivi esempi
e le negligenze ai miei doveri. IX Stazione Per la terza volta Gesù cade sotto la croce, perché la nostra ostinazione ci ha portato a ripetere i peccati. L'ostinazione acceca la mente, indurisce il cuore e mette l'anima in pericolo dell'impenitenza finale. X Stazione Gesù, arrivato sul Calvario, viene spogliato dei suoi abiti e amareggiato con una bevanda di fiele e mirra (cf. Mc 15,22-24). Ecco quanto sono costati a Gesù i nostri peccati di ambizione e di golosità. XI Stazione I carnefici inchiodano sulla croce Gesù con suo spasimo indicibile, sotto gli sguardi dell'afflittissima sua Madre (cf. Gv 19,25-30). Appartengono a Gesù Cristo quelli che crocifiggono la loro carne, i vizi e le concupiscenze. XII Stazione Gesù soffre ineffabili pene per tre ore; poi muore sulla croce per i nostri peccati (Mc 15,24-41). La morte di Gesù si rinnova ogni giorno sui nostri altari con la santa Messa. XIII Stazione L'addolorata Maria riceve tra le braccia il Figlio deposto dalla croce. Maria contempla nelle piaghe del Figlio l'opera orribile dei nostri peccati e l'amore infinito di Gesù per noi.
La devozione a Maria è un segno di salvezza. XIV Stazione Il corpo di Gesù, unto con gli aromi, è portato al sepolcro. Maria attende con viva fede la risurrezione del Figlio, secondo quanto Egli ha predetto (cf. Lc 23,53-56; Mc 8,31). Credo fermamente, mio Dio, la risurrezione di Gesù Cristo, come credo la risurrezione della carne. |