Visione del paradiso e dell'inferno
Padre Janko Bubalo, Mille incontri con la Madonna
Janko — Vicka,
una volta mi hai detto, e l'ho letto pure in un tuo quaderno, che nel giorno dei morti del 1981 a voi veggenti la Madonna ha mostrato il paradiso;
c'eravate tutti eccetto Ivan. Hai scritto pure che il paradiso è «bello in modo indicibile», con una moltitudine di uomini e di angeli.
Quando avete domandato alla Madonna perché ve lo ha fatto vedere, scrivi che lei vi ha risposto: «Per mostrarvi come sarà bello per tutti quelli
che rimarranno fedeli a Dio». Hai aggiunto anche che Ivanka ha visto sua madre defunta e un'altra donna che non conosceva.
Vicka — Va bene. Ma cosa vuoi con questo?
J — Niente; questo va bene.
Ma in poche parole è l'introduzione al nostro attuale argomento. Intanto mi interessa sapere se anche tu quella volta hai riconosciuto qualcuno.
V — No, no. Nessuno.
J — Va bene, ma come introduzione
al nostro colloquio desidero ricordarti anche questo: quattro giorni dopo, hai scritto che, durante l'apparizione, ad un tratto la Madonna è scomparsa
e davanti a voi si è aperto l'inferno. L'avete visto tu, Jakov e Maria. Hai scritto che era spaventoso; sembrava un mare di fuoco; dentro c'era tanta gente.
Tutti anneriti, sembravano diavoli. Affermi che nel mezzo hai visto una donnaccia bionda, con i capelli lunghi e le corna, e i diavoli che l'assalivano da tutte le parti.
Era orribile e basta.
V — Beh, ecco. Io ho descritto come ho potuto;
ma non lo si può descrivere.
J — La Madonna, vi ha detto allora
perché ve lo ha mostrato?
V — Sì, sì; come no! Ce l'ha mostrato
per farci vedere come stanno coloro che ci cadono.
J — La Madonna vi ha parlato bene. È una cosa che,
sia voi che noi, ci dimentichiamo spesso.
V — Ma! Chi può pensare sempre a queste cose?
Però non si può neppure dimenticare quello che abbiamo visto.
J — D'accordo, Vicka. Con questo siamo appena
all'inizio di ciò di cui vorrei parlarti. Ti prego di avere pazienza.
V — Cosa ci sarà adesso, mio Dio!
J — Si tratta sempre della visione del paradiso
e dell'inferno.
V — Di quale visione?
J — Di quella volta in cui la Madonna ha portato te e Jakov
a vedere il paradiso e l'inferno.
V — Va bene, ma di questo ti ho già parlato.
J — È vero; solo che l'ho cancellato dal nastro.
Perciò dimmi ora qualcosa.
V — Nei dettagli o brevemente?
J — Più dettagliatamente che puoi.
V — Va bene. È accaduto una quindicina di giorni
dopo la visione del paradiso, di cui abbiamo appena parlato; non lo ricordo con esattezza. Jakov ed io siamo andati per qualche motivo a Citluk.
Siamo ritornati verso le tre del pomeriggio; ci siamo fermati un po' da noi (a casa di Vicka) e poi abbiamo proseguito verso la casa di Jakov.
Volevo consegnarlo a sua madre.
J — E allora?
V — Sua madre era uscita da qualche parte.
Subito davanti a noi è comparsa la Madonna; ci ha salutato dicendo: «Sia lodato Gesù Cristo» e ha detto che ci avrebbe portato in cielo.
J — E voi?
V — Ci siamo spaventati. Jakov ha incominciato
a gridare e a piangere. Diceva che lui non ci voleva andare perché sua mamma ha solo lui; perciò che io ci andassi da sola.
J — E la Madonna?
V — Non ha detto niente. Mentre noi stavamo ancora in ginocchio,
lei ci ha presi per mano: me per la destra e lui per la sinistra; si è posta in mezzo a noi con il volto rivolto verso di noi. E subito abbiamo incominciato a salire...
J — Là, dentro casa?
V — Ma, altrimenti dove? Subito su, attraverso il soffitto.
Ma la casa era scomparsa e noi andavamo...
J — Dove andavate?
V — Che ne so io? Mi sembrava di salire in alto,
da qualche parte.
J — Avevate paura?
V — Puoi immaginarlo. Solo che non c'era nemmeno
il tempo di pensarci. Presto siamo arrivati in paradiso.
J — Vedevate la terra allora?
V — Ma quale terra! Non la vedevamo da quando
abbiamo incominciato a salire.
J — E chi vi ha detto che quello era il paradiso?
V — Beh, la Madonna; chi altro poteva dircelo?
J — Bene, Vicka. Mi hai detto che la Madonna aveva la faccia
rivolta verso di voi, mentre vi portava lassù in cielo. E dopo?
V — Mentre ci mostrava il paradiso e l'inferno guardava
dove guardavamo noi. Come avrebbe potuto fare diversamente?
J — Va bene. Adesso dimmi qualcosa di questo paradiso.
V — Ma cosa posso dire! Su questo tu hai già letto e ascoltato.
Te lo puoi immaginare meglio di me. Una volta in seguito, leggendo a caso la Sacra Scrittura, ho letto in san Paolo che una cosa cosiffatta l'occhio umano non l'ha vista né l'orecchio l'ha udita.
Ecco, san Paolo ci ha detto tutto.
J — Vicka, io però voglio che tu me lo descriva un po'.
Perché altrimenti la Madonna te l'ha fatto vedere?
V — Lo sapevo che tu non mi avresti lasciato facilmente!
Beh, ecco. Poco fa, parlando di questo, abbiamo detto che non si può descrivere. Si tratta di qualcosa di meraviglioso e indescrivibile. Tutto è pieno di una luce
stupenda... di gente... di fiori... di angeli... Tutto è pieno di una gioia indicibile. In una parola, è così bello che ti si ferma il cuore quando lo guardi.
J — Ah, così! Qualcosa lo hai detto.
Ora dimmi: quanto sembra grande?
V — Vuoi proprio che te lo dica? Come posso dirtelo?
J — Beh, così come lo sai. Per esempio: ci sono dei limiti?
come sono? e così via.
V — I limiti? Ci sono e non ci sono. Assomiglia a come quando
vai al mare; tu sicuramente ci sei stato. Da qualunque parte ti giri, non ci sono limiti. È in qualche modo così...
J — Bene, Vicka. Veramente ti sto annoiando, ma vorrei continuare.
Possiamo farlo?
V — Andiamo pure avanti, dal momento che abbiamo incominciato.
J — Va bene. Qualcuno una volta mi ha raccontato, deridendo la cosa,
che parlando un po' del paradiso, tu hai detto che c'è anche una porta. Cosa diresti ora di questo?
V — Beh, la stessa cosa che ho detto allora. Lì, dove stavamo noi
con la Madonna, c'è come un tunnel, qualcosa come una porta, e accanto c'è un uomo. La Madonna ci ha detto che non può entrare chiunque. Anche lì ci vuole un lasciapassare... Tutti incontrano
un passaggio da varcare.
J — Va bene, Vicka; sei proprio forte! È chiaro che la Madonna
non vi poteva far vedere il paradiso in un modo diverso da quello che voi potevate meglio comprendere. Piuttosto, allora vi ha mostrato qualche altra cosa?
V — Beh, ti ho raccontato anche questo.
Ci ha fatto vedere anche il purgatorio e l'inferno.
J — Prima il purgatorio o prima l'inferno?
V — Prima il purgatorio.
J — Dimmi allora qualcosa sul purgatorio.
V — In breve, è così. Il purgatorio è uno spazio scuro, tetro,
tra il paradiso e l'inferno. Pieno di qualcosa come cenere... Si presenta anche spaventoso.
J — E chi vi ha detto che si trattava del purgatorio?
V — La Madonna! Chi altro poteva dircelo?
J — Vi ha parlato di esso?
V — Ci ha detto cose che avremmo dovuto già sapere.
J — Che cosa, per esempio?
V — Beh, che questo è il posto dove si purificano le anime,
che per esse bisogna pregare tanto, e così via.
J — Avete visto qualcuno nel purgatorio?
V — No, nessuno. Né abbiamo sentito nulla proveniente da esso.
J — Quindi sembra come una grande tomba!
V — Qualcosa del genere. Brutto e basta.
J — Allora la Madonna vi ha portato fino all'inferno?
V — Sì, sì. Questo te l'ho già detto.
J — Me lo vuoi descrivere un po'?
V — Ecco, poco fa nel nostro dialogo l'abbiamo già descritto.
Fuoco... diavoli... la gente bruttissima! Tutti con le corna e con la coda. Sembrano tutti diavoli. Soffrono... Dio ce ne preservi e basta.
J — Là hai riconosciuto per caso qualcuno?
V — No, nessuno. Solo che ho visto di nuovo quella donnaccia bionda
e con le corna. Lei soffre in mezzo a quel fuoco; e i diavoli intorno a lei. Orribile e basta.
J — Bene, Vicka; abbiamo già allungato un po'.
V — Che posso farci io? A te non basta mai!
J — Beh, andiamo avanti. Dopo aver visto tutto questo, che cosa è successo?
V — Siamo ritornati sulla terra. Altrimenti dove saremmo andati?
J — E in che modo?
V — Così come eravamo partiti.
J — La Madonna vi teneva per mano e poi vi ha appoggiati davanti alla casa?
V — Macché! Ci ha lasciati dentro casa, dove ci ha presi!
J — Dentro la casa di chi?
V — Beh, te l'ho detto: del piccolo Jakov.
J — Direttamente dall'alto?
V — Direttamente giù, nella cucina del piccolo Jakov.
J — Qualcuno vi ha visto quando vi ha riportati giù?
V — No, nessuno. La madre di Jakov era fuori; lo stava cercando.
(Si noti che la madre di Jakov ha affermato di averlo prima cercato in casa e di non averlo trovato).
J — E la Madonna?
V — La Madonna ci ha portati giù, ci ha salutati e se n'è andata.
J — E voi?
V — Che potevamo fare? Piano piano cercavamo
di ambientarci... Ci siamo calmati presto. Jakov era un po' gonfio e sembrava stanco, ma si è rasserenato presto anche lui.
J — E tu?
V — Io non mi sono vista, ma sono rientrata presto in me stessa.
J — Chi vi ha visti per primo?
V — La madre di Jakov.
J — E cosa vi ha detto?
V — Ci ha domandato dove ci eravamo nascosti perché lei ci cercava.
E ha incominciato a piangere quando ha visto l'aspetto che aveva Jakov. Poi ci siamo in qualche modo calmati, lei e noi.
J — Le avete raccontato qualcosa?
V — Ma certo! Poi sono venuti alcuni del vicinato
e l'abbiamo raccontato anche a loro.
J — Vi hanno creduto?
V — Sì che ci hanno creduto! Ancora si vedeva
su di noi che avevamo vissuto qualcosa; qualcosa di insolito.
J — La Madonna quindi non vi ha proibito di raccontarlo.
V — Non ce l'ha proibito; anzi, ci ha detto di raccontarlo.
Altrimenti perché ce l'avrebbe fatto vedere?
J — Bene, Vicka. Dimmi ancora quanto è durato tutto quanto.
V — Una ventina di minuti; almeno mi sembra così.
J — Vicka, ti ringrazio. Sei stata veramente paziente.
V — Con te lo sono stata sempre!
J — Ti ringrazio anche di questo.
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